Comune di Benevento
Servizio mensa, Sguera e Farese (M5S) attaccano Ingaldi: “Assessore esautorato”

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“La questione mensa è stata una di quelle che più hanno condizionato la campagna elettorale. Ci si sarebbe, dunque, aspettata una gestione sapiente e memore degli errori commessi dalla precedente amministrazione. Al contrario, se possibile, sia nel metodo che nel merito, si è peggiorato l’esistente”. Così il consiglieri comunali dal M5S, Marianna Farese e Nicola Sguera, intervengono il giorno dopo il Consiglio comunale dedicato al servizio di refezione scolastica.
“Avevamo ripetutamente sollecitato una soluzione condivisa, con il coinvolgimento di tutti i soggetti in causa (rappresentanti dei genitori, associazioni, sindacati). La Giunta ha voluto procedere in splendida solitudine… andando a sbattere – proseguono i grillini -. Il M5S di Benevento nel Consiglio comunale di ieri è intervenuto, dunque, come dovuto, per criticare la gestione dilettantesca della vicenda che ha portato, come già preannunziato da più parti, all’esito (temuto da tutti: la Giunta stessa, le famiglie dei bambini) surreale: la vittoria dell’appalto provvisorio della ditta con cui il Comune aveva rescisso il contratto per comportamento antisindacale a maggio e che non era stata invitata alla gara (le cui responsabilità l’assessore al ramo, Amina Ingaldi, ha scaricato sui ‘tecnici’, ovverosia l’avvocato Abbamonte e il dirigente Castracane, se interpretiamo bene).
Il danno è fatto ed è sin troppo facile ipotizzare una fuga generalizzata dalla mensa (con la beffa per il Comune di dover pagare comunque la ditta per 600 pasti) – aggiunge la nota -. Abbiamo cercato di ipotizzare, in maniera costruttiva, soluzioni “tampone”, che tengano conto delle novità emerse dalla oramai nota sentenza torinese, che rende possibile portare il pasto da casa, invitando l’Amministrazione a svolgere capillare opera di informazione su questa alternativa, mettendo intorno ad un tavolo rappresentanti delle famiglie, dirigenti e docenti per la gestione ottimale della cosa. Il M5S, con i suoi attivisti, si mobiliterà in ogni caso in tal direzione, pur ritenendo una sconfitta la crisi della mensa pubblica e uguale per tutti. Abbiamo ricordato altre due opzioni, da esplorare anche dal punto di vista normativo in tempi rapidi: la gestione pasto attraverso appalti autonomi visto che le scuole non sono obbligate ad attivare il servizio, e la possibilità di organizzare la consegna dei pasti da casa o da ristorazione libera alle scuole, tramite un unico soggetto individuato dai genitori (opzione che gruppi di genitori stanno già perseguendo autonomamente).
Checché ne abbia detto il consigliere De Nigris, che lamentava la scarsa capacità propositiva dell’opposizione, ferma, a suo dire, su questioni meramente tecnico-giuridiche, il M5S – sottolineano Sguera e Farese – ha invece sintetizzato il lavoro di discussione che dura da settimane all’interno del Meetup sulla tematica con proposte operative e argomentate. Ciò non ci hai impedito di aderire alla richiesta formulata dal consigliere Fausto Pepe, per altro in linea con una nostra sollecitazione, di annullamento della gara in autotutela. Prendiamo atto dell’esautoramento da parte del Sindaco Mastella sulla questione mensa del suo Assessore, Amina Ingaldi, avendo, con atto formale, delegato Pina Pedà a curarla in tutti gli aspetti. Abbiamo trovato estremamente deludente l’intervento della Ingaldi, e preoccupante quando ha alluso ‘strane ingerenze sulla vicenda’. Non avendo voluto chiarire, malgrado le nostre sollecitazione, a cosa alludesse, riponiamo qui le domande: chi ha ingerito e a danno di chi? Quando ciò sarebbe avvenuto? Esistono passi formali del Comune per andare a fondo nella vicenda o solo le indagini ‘private’ dell’Assessore basate sulle chiacchiere con amiche, come ci ha detto?
Intanto, il danno oramai sembra fatto, ed è improbabile porvi rimedio – conclude la nota -. Si può soltanto cercare, per questi mesi, di agevolare uno dei soggetti coinvolti, le famiglie con i bambini, augurandosi che, per il futuro, una questione di tale delicatezza sia gestita con meno improvvisazione”.