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Ricostruzione post alluvione, la preoccupazione dell’Ance: “Dopo il danno, la beffa”

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Arrivano a destinazione i fondi per l’emergenza alluvione finalizzati al ripristino funzionale di infrastrutture e immobili pubblici danneggiati dalla furia dell’acqua lo scorso autunno. Sono stati, infatti, aggiudicati dai Comuni colpiti, i primi lavori previsti nel piano approvato dal dipartimento della protezione civile, su proposta del Commissario Grimaldi.

Forte preoccupazione è stata espressa dall’Ance, riunitasi in Consiglio Direttivo lo scorso 28 luglio per le percentuali di ribasso registrate superiori al 40% e con punte di oltre il 50%.

“Non è immaginabile – ha dichiarato il presidente dell’Ance Benevento Mario Ferraro – eseguire lavori a regola d’arte con tali ribassi. Occorre intervenire urgentemente sulle procedure per evitare di consegnare il territorio in mano a ditte esterne senza scrupoli, che non possono garantire la qualità delle opere con questi prezzi. Dove sta il loro guadagno? Parliamo in molti casi di interventi complessi, che necessitano di adeguate risorse e mezzi.

Il problema – prosegue la nota – è tutto nella scelta della procedura da adottare in base alle regole del Codice. Dopo la formazione dell’elenco delle imprese disponibili a lavorare (circa 400) a cura della struttura Commissariale lo scorso autunno, i Comuni chiedono a quest’ultima una rosa di cinque imprese da invitare a procedura negoziata. Trattandosi di meno di 10 operatori, l’opera viene aggiudicata al massimo ribasso, con i risultati indicati. Se i Comuni chiedessero almeno tra i quindici e venti nominativi, oltre ad avere una rotazione più veloce e garantire a più ditte di concorrere, si potrebbe adottare il criterio di dell’esclusione automatica delle offerte anomale (cd. Taglio delle ali) ex art. 97, comma 2 lett. a del nuovo Codice che consentirebbe di porre fine a questa barbarie. Anche per ciò che attiene i pagamenti alle imprese che hanno già eseguito alcuni dei lavori post alluvione, ad oggi riscontriamo dei ritardi, da parte dei vari Enti appaltanti, nella liquidazione delle imprese e che, grazie alla collaborazione della struttura commissariale, auspichiamo si riuscirà a porre rimedio.

“Non possiamo consentire – continua Ferraro – che il nostro territorio dopo aver subito il danno dell’alluvione lo scorso 15 ottobre, riceva anche la beffa di lavori eseguiti a risparmio. Lanciamo, dunque, un appello soprattutto ai sindaci dei Comuni interessati, affinché adottino procedure più garantiste per la collettività. Abbiamo già ricevuto ampia disponibilità in questa direzione dal Commissario Grimaldi con il quale avremo un incontro nelle prossime settimane. Stiamo anche valutando con la prefettura la possibilità di inserire nei bandi di gara la Clausola Sociale per garantire l’utilizzo della manodopera del posto”.

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