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Riforma costituzionale, nasce il “Comitato No al referendum. Per l’Assemblea Costituente”

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“Negli ultimi anni, al di là delle falsità propagandistiche, la Costituzione è stata più volte modificata, per non dire stravolta. Basti pensare alla riforma del titolo V del 2001, una responsabilità storica del centrosinistra che, per rincorrere l’elettorato leghista approvò con una risicata maggioranza una riforma sgangherata che ha disarticolato lo Stato Nazionale ed ha cancellato il Mezzogiorno dalla Costituzione repubblicana”. Così in una nota Ida Santanelli, promotore del Comitato NO al referendum. Per l’Assemblea Costituente.
“La riforma Boschi – aggiunge la nota – ripete l’errore di impostazione, con l’aggravante dell’approvazione da parte di un parlamento delegittimato da una legge elettorale dichiarata incostituzionale. Si aggiunga che, quando si interviene su decine di articoli della Costituzione, non solo si rende quanto meno discutibile il ricorso all’art. 138 ma si snatura lo stesso istituto referendario. Noi riteniamo che la fonte del percorso costituente debba essere la sovranità popolare e che, soprattutto quando si effettuano modifiche così quantitativamente e qualitativamente significative, il luogo della riforma non possa che essere un’assemblea costituente, eletta direttamente dai cittadini.
Sicchè – conclude Santanelli -, per rafforzare le ragioni del No, e indicare, altresì, una proposta alternativa alla riforma Boschi, si è costituito, anche su impulso di MezzogiornoNazionale, il “Comitato No al referendum. Per l’Assemblea Costituente”. Dopo il Ferragosto ci sarà la presentazione del Comitato e delle iniziative in vista dell’appuntamento referendario”.