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Comune di Benevento

Palazzo Mosti, Sguera e Farese: “Solo politica diversa può rompere questi schemi”

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“Archiviate le parole innovative con cui Mastella ha cercato di imporre nell’immaginario collettivo beneventano un improbabile restyling, si è tornati alle trite parole della politica politicante, quella fatta con il “manuale Cencelli” alla mano per accontentare le correnti e i gruppi pur presenti in un coacervo politico dai contorni ancora incerti. Il M5S durante la campagna elettorale aveva lanciato la “chiamata pubblica” per vagliare i profili di quanti volessero mettere le proprie competenze al servizio della città. È vero, anche Mastella ha interpellato Emiliano Brancaccio (che ha subito declinato) per un assessorato-chiave del prossimo quinquennio, ma per il resto si affiderà alla triste pratica che premia i consiglieri più votati, senza alcuna garanzia di competenza”.

Lo scrivono i consiglieri comunali M5s a Palazzo Mosti, Nicola Sguera e Marianna Farese.

“Insomma, considerando che anche l’ultimo Pepe aveva un tecnico alle politiche economiche (Coppola), siamo in perfetta continuità con un’idea e una pratica politica che si è dimostrata fallimentare. Ma può la politica tradizionale innovarsi fino in fondo per il “bene comune”? No, non può farlo, senza perdere la sua ragion d’essere, che è l’occupazione dei luoghi del potere e il controllo delle risorse pubbliche. Dunque, iniziamo male, per non dire malissimo.

Lo stesso discorso, ascoltando le prime indiscrezioni, – proseguono Sguera e Farese – riguarda le partecipate, se è vero che Presidente di Gesesa diventerà Gino Abbate, premiato per il sostegno elettorale, dopo la sua esclusione dalle primarie del PD. Le partecipate necessitano, mai come in questo momento, di personale che non sia espressione del ceto politico. Bisogna avere il coraggio di rompere con la logica per la quale la politica debba occupare gli spazi pubblici a prescindere dalle competenze. Solo un’altra politica può rompere questi schemi usurati (e usuranti).

È banale dirlo – concludono – ma necessario ripeterlo: Benevento diventerà una città migliore solo se la politica non sarà praticata come professione ma come passione civile, capace di essere il tramite per la valorizzazione delle enormi potenzialità presenti sul territorio”.

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