POLITICA
Palazzo Mosti, i consiglieri di Forza Italia rispondono a De Pierro

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“Il livore, di chi ha la coda di paglia è troppo. Le sconfitte pesano, si sa, ma quando esprimono forte rancore vuol dire che è venuto meno qualche interesse particolare da soddisfare mediante una vittoria elettorale. Ci dispiace che rispetto ad una battuta, fatta durante la conferenza stampa, da parte dell’onorevole Nunzia De Girolamo, è scaturita una risposta da chi, nella realtà, non è stato nemmeno nominato. Una battuta politica non può determinare tutto ciò; davvero dobbiamo pensare che nel libro dei sogni di gestione amministrativa di qualche figlio di papà, ci stava ben altro”. Così in una nota i consiglieri comunali di Forza Italia – Gerardo Giorgione, Nanni Russo, Antonio Reale e Patrizia Maio – rispondono a Francesco De Pierro.
“Se c’è qualcuno che deve ringraziare San Clemente quello è il consigliere più votato della città; dovrà prodigarsi molto per ringraziare, con un catechizzato inchino, anche San Papà che lo ha reso “il figlio di papà” più votato in città. Noi ci auguriamo che i voti siano liberi, senza essere legati a vincoli di alcun genere, così come lo sono i nostri che pur volendo considerarli pochi sono stati essenziali per mandare a casa il partito di De Pierro e per impedire “al più inutilmente votato della città” di colmare la sua abbondante ambizione. Speriamo che oltre a San Clemente e a San Papà non ci sia qualche altra Cappella votiva rispetto alla quale “il più inutilmente votato della città” dovrà continuare la via Crucis per formulare qualche ulteriore grazie.
Se non ci sbagliamo, il “mendico – inutilmente – più votato della città”, un anno e mezzo fa circa, fu avvistato inchinatosi innanzi alla Cappella di un altro Santo, per ottenere qualche grazia particolare. Ma questo non ci riguarda, serve solo a bonificare reazioni velenose che non saranno certamente protagoniste del cambiamento della città stabilito dalla sovrana volontà popolare.
Ora si impegni – concludono – a fare opposizione costruttiva e propositiva per la città, evitando l’ossequioso quanto dannoso silenzio degli ultimi anni, evitando inchini avendo compartecipato agli anni più bui della storia della città”.