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Concorso della Consulta femminile: primo premio per il liceo “Galilei-Vetrone”

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Il 18 maggio 2016 gli studenti delle classi IV A e IV B del Liceo scientifico “Galilei-Vetrone” di Benevento hanno raggiunto un eccellente traguardo. Coordinati dalla prof.ssa Mariagrazia Cotugno, gli studenti hanno partecipato al concorso bandito dalla Regione Campania: “A venti anni dalla Conferenza di Pechino: a che punto siamo con l’attuazione della Piattaforma d’Azione, che era basata sull’eguaglianza, sullo sviluppo e la pace?” riportando la vittoria, su nove scuole regionali. Il prodotto finale è stato un breve documentario premiato con la motivazione di aver sintetizzato organicamente i punti della Piattaforma d’azione, aver individuato punti di criticità come il “soffitto di cristallo” e soluzioni quali l’empowerment. Queste le studentesse partecipanti per il “Galilei Vetrone”: Borrillo Vittorio, Briuolo Francesco, Bronzo Giusy, Brahimaj Elhjesa, Candela Cristian, Caruso Francesco, Caporaso Giovanni, Caserta Emanuela, Castiello Alessia, Coduti Marilena, De Tommasi Miriam, Fiore Allegra, Fucci Enzo, Giannini Federica, Giusti Alessia, Grasso Jennifer, Maio Marco, Mancini Pia, Martini Noemi, Micco Ferdinando, Mazzacane Francesca, Morelli Giulia, Pastore Mariateresa, Puzella Ilenia, Romano Andrea, Russo Alessandro, Russo Francesco, Saudella Marika, Sauro Lina, Schipani Martina, Varricchio Giancosimo, Zollo Marco.

Le finalità del concorso, illustrate durante l’incontro tenutosi il 7 marzo 2016 presso l’auditorium della Regione Campania delle rappresentanti della Consulta femminile, erano: approfondire la conoscenza degli snodi della storia contemporanea e comprendere come si è arrivati al punto in cui siamo, verificando in definitiva quale ricaduta la piattaforma di Pechino ha avuto sul miglioramento delle condizioni di vita delle donne e della società nel suo complesso.

Il progetto è stato sviluppato in diverse fasi partendo da una ricerca storica sulle conquiste delle donne dal diritto al voto, il 10 marzo 1946, arricchita dalla testimonianza diretta della prof.ssa Maria Cuoco, classe 1924, nata a Trevico, Avellino, una delle poche donne che votarono per la Repubblica e parteciparono alla compagna elettorale del 2 giugno del 1946 a Benevento.

Il corpo centrale del breve documentario sono state le interviste alle donne senior per cogliere indicatori relativi alla presenza femminile nel mondo del lavoro, valorizzare le caratteristiche di governo delle donne e attivare strategie di empowerment attraverso una “rete di apprendimento” fondata sullo scambio intergenerazionale. Le interviste al direttore della Casa circondariale di Benevento, dott.ssa Maria Luisa Palma, al prefetto di Benevento, dott.ssa Paola Galeone, al direttore dell’Archivio di Stato di Benevento, dott.ssa Valeria Taddeo, e all’ispettore tecnico del MIUR, dott.ssa Paola Di Natale, sono state realizzate come ascolto e dialogo aperto, con alcune domande di stimolo alle quali è stato lasciato il più ampio spazio di risposta e di libero approfondimento su una serie di temi individuati come rilevanti.

Tra i tanti elementi interessanti di discussione scaturiti dalle interviste è emersa la problematica del “glass ceiling”, “soffitto di cristallo”, metafora della barriera invisibile che impedisce alle donne di raggiungere le posizioni apicali in molti ambiti d’azione. Questa barriera invisibile, derivante da una complessa interazione di strutture nell’ambito delle organizzazioni a dominanza maschile, impedisce alle donne di accedere a posizioni di alta responsabilità.

La conclusione cui sono giunti i ragazzi è di rendere indispensabile mettere in atto iniziative che incoraggino il superamento degli stereotipi tuttora esistenti, promuovendo interventi mirati e specifici, ossia azioni positive, e strategie trasversali di gender mainstreaming, che consentano alle donne di essere pienamente e paritariamente valorizzate. Affinché il percorso delineato dalla Piattaforma di Pechino possa essere realizzato, bisogna investire di più in politiche culturali e di comunicazione che rendano visibili i cambiamenti positivi e incoraggino donne e uomini sia ad una comunicazione intergenerazionale sia tra i generi per superare dannosi stereotipi che determinano un costo sociale ancora troppo alto. (Marilena Coduti – alunna IV A Liceo Scientifico)

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