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Mensa scolastica, Porcaro con Mastella: “Figuraccia finale del centrosinistra”

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“Continua l’odissea della mensa scolastica così come continuano le favole raccontate dal Comune e dall’amministrazione Pepe”. Lo ha dichiarato Elmerinda Porcaro, insegnante e candidata nella lista a sostegno di Mastella sindaco.
“Non è possibile continuare ad ascoltare storie inventate di sana pianta. Non è nemmeno possibile osservare come il sindaco prenda le distanze quando ad affidare i servizi di mensa è stato sempre lui e la sua amministrazione. Prima con la Ristorò, adesso con Quadrelle: cambia la banda ma la musica resta sempre la stessa. A rimetterci sono solo ed esclusivamente i bambini e le famiglie.
La sospensione del servizio a poche settimane dalla chiusura definitiva delle scuole attesta quanto il centrosinistra abbia fatto poco in questi mesi. Conferma l’incapacità totale di chi non vive la dimensione scolastica.
Noi insegnanti – ha continuato Elmerinda Porcaro – non potremmo somministrare i pasti ai piccoli senza certificato sanitario. Ma lo facciamo per spirito di servizio e per evitare ulteriori disagi ai dirigenti scolastici. Noi insegnanti non siamo tenuti a controllare di volta in volta il funzionamento della mensa. Ma ci impegniamo affinché tutto venga svolto con regolarità. Se – ha chiarito la candidata – da parte dei docenti vi è massima collaborazione, il Comune fa orecchie da mercante danneggiando il lavoro di tante maestre”.
Qual è il sistema efficace per migliorare la mensa scolastica? ”Mandare prima a casa il centrosinistra – ha concluso Elmerinda Porcaro – e poi organizzare un comitato di valutazione che funzioni e che possa con la collaborazione delle famiglie raccogliere le istanze da presentare al futuro sindaco.
L’affidamento ad un’altra società per settembre sarà possibile e sarà sicuramente di grande qualità facendo in modo che le scuole tornino ad operare di pomeriggio visto che in molti istituti la mensa è stata sospesa già da tempo. Questo è anche un modo per migliorare l’offerta formativa. Ed evitare ai genitori di dover procurare un panino ai propri figli”.