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Sant’Angelo a Cupolo, formazione innovativa per i docenti dell’istituto “Siani”

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“A Sant’Angelo a Cupolo le insegnanti si formano su strategie di educazione non formale”. E’ questo il progetto di formazione “Lasciamo il segno” che fornirà ai docenti l’opportunità di sperimentare strategie didattiche innovative volte a migliorare l’apprendimento degli alunni e il loro benessere emotivo–motivazionale nello stare insieme a scuola.
Con queste parole Maria Luisa Fusco, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Giancarlo Siani” di Sant’Angelo a Cupolo, descrive l’obiettivo principale del progetto di formazione che ha preso il via oggi presso la sede dell’Istituto scolastico.
Articolato in 10 incontri, il corso di formazione è rivolto alle insegnanti dell’Istituto “G.Siani” di Sant’Angelo a Cupolo e ad alcune docenti dell’Istituto Comprensivo “G.Moscati” di Benevento. Articolato in 10 incontri, il corso di formazione sulle metodologie di educazione non formalel è rivolto alle insegnanti dell’Istituto “G.Siani” di Sant’Angelo a Cupolo e ad alcune docenti dell’Istituto Comprensivo “G.Moscati” di Benevento. È ideato e realizzato dalla Cooperativa Sociale Immaginaria Onlus, un’organizzazione che da anni pratica queste metodologie sia a livello locale che a livello internazionale attraverso progetti realizzati con la Commissione Europea.
“Esso rientra a pieno titolo nel piano di miglioramento predisposto dalla Scuola”, afferma la dirigente Fusco, “l’esigenza è chiara: le tradizionali lezioni frontali, ove l’insegnante è solo di fronte alla classe e la trasmissione del contenuto didattico è frutto delle sue conoscenze e capacità di farsi comprendere e di suscitare interesse, risultano inadeguate pertanto bisogna sviluppare e mettere in atto metodologie atte a catturare l’attenzione degli studenti, a stimolarli e motivarli, metodologie che permettano loro di non essere fruitori passivi ma parte attiva nella costruzione delle proprie conoscenze”. Se la scuola sannita ha deciso di aderire alla proposta formativa di Immaginaria, dunque, è perché anche il corpo docente ha creduto che attraverso la dimensione ludica, esperienzale e non direttiva – propria del settore dell’educazione non formale- “gli alunni potranno, tra l’altro, migliorare le loro abilità relazionali, ovvero l’attenzione verso l’altro, e dare il meglio di sé in termini scolastici”.
Durante i tre mesi formativi, le insegnanti che aderiscono al progetto avranno modo di conoscere e valutare nuove attività per migliorare lo sviluppo del singolo alunno e del gruppo classe, attraverso un intenso lavoro su processi di fiducia, ascolto e osservazione, leadership, comunicazione non violenta, decision making, team-work, problem solving. Ogni incontro servirà pure per approfondire strategie di coaching, peer education, learning by doing: “L’apprendimento, proprio come il corpo umano che è un tutt’uno, coinvolge ogni canale fisico, emotivo e celebrale. L’educazione non formale non fa altro che aiutare il discente ad unire il tutto per avere maggiore consapevolezza di sé, dello spazio d’azione, dei movimenti, del pensiero, del fare” – spiega Claudio D’Agostino, presidente della Cooperativa Sociale Immaginaria nata 4 anni fa proprio a Sant’Angelo a Cupolo.
Giampaolo Vicerè, socio di Immaginaria ed esperto in progettazione europea aggiunge: “Dopo aver realizzato numerosi progetti internazionali per giovani e adulti, in cui abbiamo sperimentato e verificato la profonda utilità della Non-formal Education, in termini di obiettivi raggiunti e impatto sociale, abbiamo deciso di trasferire le nostre conoscenze sul sistema educativo locale”.
“Lasciamo il segno” è, dunque, un progetto attraverso il quale le strategie educative formali potranno confrontarsi ed arricchirsi grazie al confronto con quelle non formali per realizzare un processo di innovazione didattica capace di coinvolgere maggiormente gli studenti, stimolare la loro creatività e migliorare le loro performance di apprendimento.
“Attraverso il Gioco si può fare tutto – dichiara convinta Maria De Cristofaro, insegnante della primaria di Sant’Angelo a Cupolo – queste strategie possono essere utilizzate sopratutto per gestire la dimensione affettiva ed emotiva dei nostri alunni, andando a risolvere problemi come la timidezza o l’ansia”. L’utilità di queste strategie è così riconosciuta dalle partecipanti che ammettono pure un certo grado di divertimento, come la maestra Antonella Biele che racconta l’interesse per le attività svolte di musica d’insieme. Oggi il primo incontro di Lasciamo il segno ha visto la partecipazione di circa 25 insegnanti, oltre i formatori (Claudio D’Agostino, Giampaolo Vicerè, Daniela Caliendo, Gianluca Iacuvelle, coordinati da Ilaria Masiello) e due volontarie che documenteranno l’intero percorso formativo e realizzeranno un “diario di bordo” per valorizzare e disseminare tale esperienza di buona prassi scolastica.