Sindacati
Fallimento Amts, Filt Cgil e Fit Cisl: “Non è il momento delle polemiche. Ora pensare al servizio e dipendenti”

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“Adesso non è il momento delle sterili polemiche, gli errori di gestione, di nomine e quant’altro. Adesso bisogna pensare al futuro del trasporto pubblico di Benevento e dei circa cento dipendenti. Adesso serve l’operatività da parte dell’amministrazione del Comune di Benevento che, responsabilmente, deve operare nell’immediato per prospettare una concreta e fattibile soluzione, pubblica e definitiva”. Così in una nota la Filt Cgil e la Fit Cisl in merito alla delicata vicenda dell’Amts si Benevento.
“I dipendenti – proseguono i sindacati – sono parti in causa dirette e attenti a qualunque soluzione che il Comune intende perseguire, purché venga garantito loro il posto di lavoro, tenendo presente il valore di quanto svolto dall’AMTS sino ad oggi, non sminuendone le risorse materiali e immateriali, certamente non svendendola, Questa è la sfida che l’amministrazione comunale deve da subito ricercare. Come Organizzazioni Sindacali abbiamo chiesto al Comune un Consiglio Comunale straordinario al fine di prendere decisioni operative immediate perché i tre mesi che il Giudice ha concesso dalla sentenza di fallimento del 27 gennaio 2016 sono un lasso di tempo esiguo e ridotto rispetto a quanto sarà necessario fare per garantire i servizi e tutelare i lavoratori.
E non è certamente concepibile – aggiunge la nota – che si possa correre il rischio di arrivare all’appuntamento senza una soluzione, ripetiamo, quanto più possibile pubblica e definitiva. L’applicazione del Decreto “Madia” che si occupa delle società partecipate degli Enti pubblici, quindi anche del nostro Comune, potrebbe essere una strada percorribile in termini di fusione dei servizi di AMTS e ASIA, ovviamente nel contempo, senza escludere qualsiasi altra soluzione tecnico-giuridica per garantire la continuità del servizio all’utenza e la conservazione dei cento posti di lavoro e del loro indotto nella città di Benevento.
Come Organizzazioni Sindacali dell’AMTS – attaccano Cgil e Cisl – non accettiamo inutili, sterili e stupide polemiche da parte di chi quotidianamente scrive sulla stampa locale per avere quel poco di visibilità che altrimenti non avrebbero. Se si vuole contribuire al dibattito, allora bisogna pensare alle soluzioni del problema e come realizzarle. Per attribuire le responsabilità del fallimento AMTS, una azienda che esiste da oltre 60 anni, che ha assicurato la mobilità della cittadinanza e che ha dato lavoro ad una cospicua fetta di cittadini beneventani, ci sarà tempo, luogo e sedi per farlo. E quando sarà il momento non ci tireremo indietro anche assumendoci le nostre responsabilità, come abbiamo sempre fatto.
Più volte – sottolineano le sigle sindacali – abbiamo rimarcato, nel corso degli anni, che i guai per l’AMTS sono iniziati con la realizzazione del parcheggio di Porta Rufina e aggravati ulteriormente dal taglio enorme di un milione di euro dal bilancio annuale che il Comune di Benevento ha imposto dal 01 gennaio 2013. Come rappresentanti dei lavoratori abbiamo, immediatamente coinvolto sia le organizzazione sindacali di categoria a livello regionale che le segreterie confederali per consentire anche alla parte sindacale di dare indicazioni utili per individuare un percorso operativo e immediato al fine di trovare in tempi rapidi una soluzione definitiva per i lavoratori e per il Tpl di Benevento.
Bisogna ricordare a noi stessi e a tutti – spiegano Fit e Filt -, che le società di Tpl sono aziende che danno un servizio alla collettività trasportando a scuola gli studenti che sono i maggiori fruitori del servizio di trasporto pubblico a Benevento e i lavoratori che quotidianamente si spostano per raggiungere il proprio posto di lavoro. Le aziende di Tpl assolvono anche una funzione sociale.
Infine – conclude la nota -, da voci di stampa, si è venuti a conoscenza che l’Amministrazione Comunale procederà al ricorso avverso alla sentenza; questa rappresenta un’altra possibilità, ma tutta la questione AMTS è e resta politica, pertanto chi ha la responsabilità politica, nell’immediato, deve prospettare soluzioni definitive, anche valutando un diverso assetto, rispetto all’attuale, delle partecipate”.