Medio Calore
San Nicola Manfredi, luminarie e rami tagliati per il tiglio monumentale. Protesta Legambiente

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“Quel tiglio ha un vincolo storico e non può essere trasformato in abete per il Natale”. A San Nicola Manfredi monta la protesta di Legambiente contro il Comitato Festa che ha allestito le luminarie natalizie nelle strade e nella piazza principale della frazione Monterocchetta.
“Quest’anno inspiegabilmente – scrive Grazia Fasano, presidente di Legambiente Valle Telesina – hanno deciso di interessarsi del tiglio tagliando dei rami per poter installare su di esso delle lanterne, a mo’ di abete di Natale. Ma viene da chiedersi: il Comitato festa non ha chiesto all’Amministrazione Comunale se poteva fare quella potatura, e se valeva la pena riempirlo di lanterne e luci piuttosto che preservarlo da ogni probabile danno che potrebbe derivarne? Se non si è pensato che quell’albero è un patrimonio collettivo da preservare per il futuro, meglio sarebbe stato non interessarsene affatto”.
Secondo quanto riferito dall’ambientalista, l’albero avrebbe una storia di oltre 170 anni. Nel 1999 un cittadino del posto aveva chiesto che la pianta venisse difesa dal rischio di danneggiamento della chioma dal transito di pullman di linea e camion, trovandosi all’interno della “boa” intorno alla quale i pullman che collegano San Nicola Manfredi a Benevento invertono la marcia. Ma il cittadino non si era accontentato di vedere il traffico allontanato dall’albero, aveva anche inviato alla Soprintendenza ai Beni Ambientali Architettonici Artistici e Storici di Caserta una richiesta dettagliata del valore ambientale e storico, per il riconoscimento del Tiglio di Monterocchetta quale bene da salvaguardare.
Il Coordinamento Provinciale del Corpo Forestale e lo Stap (Settore Amministrativo Provinciale) Foreste di Benevento hanno riconosciuto “…l’elevato valore paesaggistico e storico…” ed hanno suggerito alla Sovrintendenza di Caserta di apporre il vincolo “storico” a protezione dell’albero segnalato.
Nel 2007 lo Stap Foreste di Benevento, in seguito ad un sopralluogo, alla presenza dei tecnici del Comune di San Nicola Manfredi, ha dichiarato che “ trattasi di un albero di tiglio secolare di notevole valore estetico e paesaggistico alto circa 10 metri, in ottimo stato fisiologico e strutturale con diametro del tronco (misurato a petto d’uomo) di circa 90 cm” , che “… la chioma …risulta essere molto ampia e ben sviluppata interessando un diametro di circa 15 metri”, ed ha indicato le modalità da seguire per la potatura dell’albero, evidenziando che il periodo utile per la potatura era “…fine inverno…(fine febbraio-marzo)” e che “la potatura dovrà essere effettuata da personale specializzato, con l’ausilio di una piattaforma aerea con cestell , e inoltre sotto la direzione lavori di un tecnico agrario esperto del settore, dovrà prevedere l’uso di fungicidi adeguati – addizionati a mastici o colle viniliche – sui tagli di potatura…” e “…inoltre si dovrà rispettare a pieno l’attuale forma esemplare della pianta …”.
“Nella speranza che ciò che è stato fatto, in particolar modo la potatura, non arrechi danni, verificabili probabilmente soltanto alla ripresa vegetativa nella prossima primavera, – sottolinea Fasano, presidente di Legambiente Valle Telesina – chiediamo un gesto simbolico da parte della comunità sannicolese nel rispetto dello storico tiglio: che le luci delle lanterne siano spente”.
“Sarebbe importante, piuttosto, avviare un’azione culturale, in grado di far capire ai ragazzi nelle scuole l’importanza della sua tutela insegnandone il rispetto. Proponiamo all’Amministrazione Comunale di far inserire lo storico tiglio nell’elenco regionale degli alberi monumentali, secondo la nuova legge nazionale del 2013, al fine di tutelarlo rispetto a potature, taglio o altri interventi dannosi. Al fine della sua valorizzazione, – conclude Legambiente – si dovrebbe valutare la possibilità di proteggerlo da eventuali danni del traffico veicolare riservargli uno spazio più adeguato rispetto ad oggi, permettendone nuovamente lo sviluppo libero della chioma”.
LA REPLICA DEL COMITATO – “Siamo rimasti assolutamente basiti nel leggere la nota dell’esponente di Legambiente sull’operazione di abbellimento del nostro amato tiglio secolare. E’ incredibile che un’associazione tanto gloriosa e pregevole si presti ad una pretestuosa e strumentale polemica, peraltro completamente priva di ogni fondamento.
Anzitutto diffidiamo Legambiente dal diffondere notizie tendenziose e completamente irreali: nessuna potatura è stata eseguita sul tiglio, nessuno si sarebbe mai sognato di tagliare i rami o di potarli. Con una falsa premessa, naturalmente, tutto il ragionamento diventa poco più che uno scivolone, un tiro mancino mal riuscito.
Informiamo la combattiva ma non troppo informata ambientalista che un velocissimo giro sul web le consentirebbe di apprendere che iniziative della stessa sorta sono state effettuate a Summonte, ad esempio, ma anche nella civilissima e splendida città tedesca di Friburgo. Le consigliamo anche di praticare un ambientalismo più sano e assai meno radicale ed esasperato. Un albero è un organismo vivo, con-vive con la comunità e le sue tradizioni.
Lo abbiamo dunque abbellito, addobbato con il vestito della festa e lo abbiamo consacrato al valore della famiglia, di cui è diventato il simbolo. Il tiglio secolare di Monterocchetta viene danneggiato dal fondamentalismo ambientalista di pochi isolati, non dall’iniziativa comune di chi si impegna, tutto l’anno, per valorizzare bellezze che amiamo e che sappiamo custodire anche senza inutili e controproducenti interventi esterni.
Invitiamo infine il presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo a Monterocchetta per uno scambio di auguri natalizio: lo accoglieremo con tutti gli onori e gli mostreremo con quanta cura salvaguardiamo il nostro patrimonio”.