Comune di Benevento
Cultura, la riflessione di Orlando: “Benevento è diventata un desolante e anonimo deserto”

Ascolta la lettura dell'articolo
“C’era una volta la città dei teatri, delle rassegne, dei concerti, dei convegni, delle performances, dell’arte e della cultura. Conte, Battiato, De Gregori, Dalla, Pelù da una parte (solo per citarne alcuni) con Gassman, De Filippo, Albertazzi, Rigillo, Regina Bianchi ecc…dall’altro…si contendevano i nostri palcoscenici! Grandi mostre e importantissimi convegni si susseguivano nei bellissimi luoghi storici della città. C’era un clima frizzante, quasi da laboratorio continuo. C’erano polemiche e dibattiti. C’era, insomma, la vita che trovava il suo scenario migliore in una piccola ma bellissima città del Sud che poco rassomigliava alle altre Campane”. Inizia così l’analisi del consigliere comunale di TèL ed ex assessore Nazzareno Orlando, in merito allo stato della cultura a Benevento.
“Quella città – aggiunge Orlando – era la nostra. Oggi i teatri sono tutti chiusi. I cinema idem. Le librerie sono diminuite del 90%. Il commercio è al collasso. Le rassegne sono diventate la rassegna (e resiste grazie al privato). Di concerti neanche a parlarne. Le mostre sono scomparse ed i convegni sono stati sostituiti dal “silenzio”! Quella che era una “città spettacolo tutto l’anno” è diventata un desolante e anonimo deserto. Ottimo risultato…non c’è che dire! La crisi? Certo c’è ma il buon padre di famiglia sa come contrastarla. mette da parte un po’ di risparmi. Attiva il cervello. Si smanica per i propri figli. Evidentemente Benevento non è stata governata da un buon padre. Si è voluto spendere tutto e subito e lo si è fatto spendendo senza alcun criterio. Anche il nostro fiore all’occhiello settembrino, quella rassegna che era divenuta elemento qualificante nel panorama artistico nazionale ed internazionale, muore anno dopo anno!
La piccola città “longobarda” e “diversa” si è omologata. E’ diventata sempre più sporca e senz’anima. Di lei, purtroppo, si parla solo per questioni giudiziarie o disastri. Per fortuna i suoi figli migliori sono stati capaci di dare un segnale fortissimo per salvare almeno la sua opzione solidale. Gli angeli del fango sono stati un segnale fortissimo per chi la vuole sonnacchiosa e in cerca del solito, lercio, obolo elettorale! Quegli angeli sono stati (ahinoi) ripagati solo con poche striminzite sagome luminose che ricorderanno in quei luoghi il terrore dell’acqua e, di certo, non riusciranno a rasserenare il Natale di chi ha perso tutto…compreso i sogni.
Per fotuna, almeno, – continua – si è avuto il buon gusto di non montare caramelle e dolcini luminosi che da soli dimostrano il regresso incontenibile cui tutti noi siamo costretti ad assistere. Intanto il “mercato” di un certo tipo di politica è stato ufficialmente liberalizzato e, dunque, non ha più rispetto neanche per regole ed orari. Si assiste apaticamente a salvataggi e a saldi di fine stagione tali da far arrossire anche i sostenitori di quella Prima Repubblica che quasi tutti, per un pò, hanno criticato. Ci sarà una risposta a tutto questo? Se così non sarà – conclude Orlando – l’accusa fatta troppo genericamente e semplicisticamente solo ai politici (siete tutti uguali) andrà ribaltata su “tutti i cittadini”. E allora il “tutti a casa” non potrà che diventare “tutti in casa” … chiusi dentro e rossi per la vergogna”.