Titerno
“Gli amici del Cuore”, a Guardia Sanframondi il convegno su “Il rischio cardiovascolare nel paziente oncologico”

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Nella sala consiliare del Municipio di Guardia Sanframondi si è tenuto il convegno su “Il rischio cardiovascolare nel paziente oncologico”, secondo appuntamento della XVI Giornata Mondiale per il Cuore.
Ha relazionato il dottore Gianluca Iannuzzi, cardiologo e geriatra, membro del Comitato Scientifico dell’associazione “Gli Amici del Cuore”. Nel corso dell’intervento è stato ben evidenziato che i rischi cardiovascolari per un paziente oncologico sono elevatissimi e che quindi la necessità di limitarli il più possibile è di estrema importanza.
In questi casi i fattori di rischio sono tanti, tra cui anche quelli derivanti da una tossicosi da farmaci. Essi, normalmente non si sommano tra loro ma si moltiplicano; nel caso in specie si elevano con un grado esponenziale davvero impressionante, tessendo una ragnatela fitta su tutto il corpo.
Per tenerli a bada è necessario partire da accorgimenti tanto semplici quanto importantissimi. Due in particolare: una corretta alimentazione, intendendo non una rinuncia secca a determinati alimenti in favore di altri, bensì un giusto equilibrio tra i vari alimenti.
Nel dibattito il discorso è caduto sul recente allarme sulle carni rosse. La risposta è stata: “nulla deve essere bandito dalla tavola, perché tutto serve all’organismo. La moderazione è la maestra in assoluto”. Si è parlato anche dei legumi, che non vanno assolutamente trascurati anzi dovrebbero essere consumati a livello industriale.
Altro accorgimento è l’attività fisica, che deve essere costante, quasi tutti i giorni, e non stancante. E’ saggio smettere qualsiasi esercizio quando la fronte si imperla di sudore. Seguire poi i protocolli che in tal senso ci sono, è cosa altamente positiva.
In conclusione dei lavori è stata ribadita anche la necessità di un lavoro in simbiosi tra oncologici e cardiologi. In altri termini si rende necessario ed urgente che la cultura di ambulatori nei quali convivano le due figure innanzi riportate diventi patrimonio prezioso sia per gli operatori del settore, sia per i fruitori.
Con ciò si mettono i pazienti nella condizione di poter fruire delle due prestazioni nello stesso stabile, senza dover girovagare e attendere tempi lunghi per l’altra prenotazione, da un lato. Dall’altro la ricchezza di un colloquio immediato tra i due medici consente di stabilire subito la cura più efficace per un più immediato agguato delle patologie.
“La ricerca scientifica – spiega Carlo Labagnara, presidente dell’associazione ‘Gli amici del Cuore’ – ha fatto passi da gigante nel settore, se è vero – come dimostrano le statistiche – che a fronte di un aumento di tumori c’è una diminuzione delle morti da essi causate. Allora ci si domanda: è difficile realizzare questi laboratori? Ci sono problemi burocratici che lo impediscono?
Alla risposta affermativa – conclude – noi opponiamo un forte appello a tutta la classe medica e politica, affinché ognuna per sue competenze e responsabilità si impegni a rimuovere gli ostacoli che secondo noi non sono irremovibili”.