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Provincia di Benevento

Tutela del tartufo bianco di Ceppaloni, il presidente della Provincia Ricci incontra il sindaco e le associazioni

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Stamani il presidente della Provincia di Benevento Claudio Ricci ha ricevuto alla Rocca dei Rettori il sindaco di Ceppaloni e consigliere provinciale Claudio Cataudo, e Celestino Mignone e Leopoldo Parente, rispettivamente presidente e componente della Associazione Tartufai di Ceppaloni.

Al centro del colloquio, cui hanno preso parte anche Giuseppe Varricchio e Denis Patrick dello staff del sindaco, i problemi connessi alla tutela ed alla valorizzazione della coltivazione del tartufo bianco delle colline beneventane che trova la sua area ottimale proprio in Ceppaloni.

E’ ben noto infatti che il tartufo bianco di Ceppaloni costituisca una delle produzioni di eccellenza del territorio sannita sia per qualità che per quantità. Tale produzione, che segnala anche l’ottima tenuta dell’ecosistema in tutta l’area delle colline beneventane, costituisce dunque una delle più straordinarie potenzialità che il Sannio offre in quanto a fonte di reddito dalla terra: la produzione del “tartufo scorzone” (nome scientifico: “tuber aestivum”) e quella, in modo particolare, del “tartufo bianco (“tuber magnatum prico”) nel territorio di Ceppaloni hanno ottenuto già importanti e prestigiosi riconoscimenti da Autorità indipendenti.

Il territorio sannita ha una grande vocazione per la coltivazione di questo tubero che è un alimento estremamente pregiato. Purtroppo per il tartufo sannita e segnatamente per il tartufo bianco di Ceppaloni si sta ripetendo in qualche misura quanto accadeva sino a qualche tempo fa per l’uva locale: sebbene la qualità fosse ottima, la speculazione si impegnava in una costante opera di denigrazione a tutto danno economico dei produttori locali. Quasi le medesime tecniche fraudolente vengono applicate ai danni del tartufo bianco di Ceppaloni che spesso, raccolto appunto nei boschi di questo centro, viene spacciato come prodotto in altre zone del Paese ben più rinomate anche a livello internazionale.

E’ ovvio in cosa si traduca tutto questo per il Sannio: si tratta di un vero e proprio colpo all’economia locale. Non solo: la ricerca fraudolenta del tartufo bianco di Ceppaloni si concretizza sul terreno in pratiche che costituiscono un formidabile costo per il territorio medesimo perché i ricercatori non autorizzati sono disposti a tutto pur di depredarne le ricchezze. Tutti questi problemi sono stati rappresentati da Cataudo e Mignone al presidente della Provincia.

Il primo cittadino ed il rappresentante dei produttori sono peraltro impegnati in questi giorni in un vero e proprio tour presso altre Autorità per denunciare la vera e propria aggressione al territorio cui assistono e che viene organizzata da persone prive di scrupoli. Il Presidente Ricci, rispondendo alle sollecitazioni prospettategli, ha ricordato che la Provincia ha competenze in questa materia in base alla legge regionale n. 13 del 2006, che interviene nella materia della ricerca e della raccolta del tartufo, e del relativo Regolamento di applicazione n. 3 del 2007.

In ogni caso, ha dichiarato Ricci, rientra nella programmazione strategica degli interventi dell’Ente la tutela del territorio al fine di valorizzarne le qualità esclusive e le originalità che lo stesso offre e che possono costituire poli di potente attrazione non solo da un punto di vista enogastronomico ma anche turistico con forti prospettive di indotto. Ricci ha dichiarato che condivide “in toto” le preoccupazioni e le argomentazioni del sindaco Cataudo e del presidente Mignone e che farà quanto nelle possibilità sue ed in quelle dell’Ente per la tutela delle zone tipiche di produzione del tartufo bianco di Ceppaloni.

Cataudo e Mignone hanno anche richiesto, in considerazione dei cambiamenti climatici e delle variazioni che si registrano nell’alternarsi delle stagioni, di procastinare al 15 gennaio 2016 la chiusura del periodo di ricerca del tartufo (la regola è che si parte il 1° ottobre e si chiude il 31 dicembre). Anche su tale richiesta il Presidente Ricci ha assicurato il suo interessamento sia con un proprio Decreto sia con un intervento presso la Regione Campania.

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