POLITICA
Accorpamento Prefettura, anche Pesco Sannita e San Nicola Manfredi protestano contro il Governo

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Dopo Foglianise, anche i Comuni di Pesco Sannita e San Nicola Manfredi si aggiungono al coro di proteste contro la soppressione della Prefettura di Benevento.
Con una delibera di giunta, firmata proprio oggi, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Michele ha deciso di far voti al premier Renzi e al ministro dell’Interno Alfano di rivedere le previsioni del decreto di riorganizzazione degli uffici del Ministero e di non dar luogo al provvedimento che interesserebbe il Sannio.
In modo tale – si legge nell’atto di giunta – da non arrecare gravi disservizi alla collettività andando tra l’altro ad impoverire pericolosamente un presidio di sicurezza del territorio a fronte di un ritorno economico per lo Stato sicuramente irrilevante, in un momento di grave crisi economico, sociale e culturale che si acuisce sempre più soprattutto nelle aree del Mezzogiorno d’Italia dove è invece necessario rafforzare la presenza delle Istituzioni.
L’esecutivo Michele invita dunque il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Ministro dell’Interno a sospendere ogni iniziativa in merito, avviando una approfondita riflessione con il coinvolgimento dei rappresentanti territoriali.
Stesso discorso a San Nicola Manfredi, dove il sindaco Fernando Errico e gli assessori hanno contestato fortemente la riforma della Pubblica Amministrazione denunciandone “l’assoluta inutilità, difformità alle leggi, e pericolosità per la garanzia della legalità sul territorio nei confronti del singoli cittadini e delle intere collettività, riforme che anche dal punto di vista economico non comportano quel risparmio, così tanto decantato, come evidenziato dalla Corte dei Conti”.
Secondo l’amministrazione del comune sannita del Medio Calore, infatti, con queste riforme “si adottano misure di vero e proprio ridimensionamento dei presidi di legalità e sicurezza sul territorio disinteressandosi completamente dei lavoratori e dei servizi obbligatori da garantire alle comunità amministrate.
Si apprende, altresì, – prosegue il documento di protesta – della cancellazione della Prefettura di Benevento, una città che rispetto ad Avellino ha un maggior numero di abitanti, ed è ubicata già dagli inizi del 900 nel Palazzo del Governo di proprietà dello Stato. I lavoratori della Prefettura continueranno a lavorare anche se trasferiti. Qual è il vantaggio economico della riforma non è chiaro a nessuno, né per i lavoratori, né per i cittadini, né per lo Stato.
Non solo ma la città di Benevento grazie a dette riforme – continua la delibera – risulta ad oggi una città svuotata delle principali Istituzioni, quali la Prefettura, la Provincia, la Camera di Commercio, ridimensionamento del Comando dei Vigili del Fuoco, chiusura della scuola allievi Carabinieri e della Banca d’Italia”.