Provincia di Benevento
Consiglio Provinciale, manca il numero legale. Ruggiero e Lombardi: “Approfondire la situazione di Sannio Europa”

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Il Consiglio Provinciale di Benevento, convocato stamani alle ore 12.30, è andato deserto per mancanza di numero legale. All’appello del Segretario Generale Nardone hanno risposto “presente”: il Presidente della Provincia Claudio Ricci e i Consiglieri Provinciali Gianluca Aceto, Claudio Cataudo, Domenico Matera, Oberdan Picucci.
Giuseppe Antonio Ruggiero e Renato Lombardi hanno spiegato in una nota alla stampa la loro decisione di non prendere parte alla seduta: “La sofferta decisione di non partecipare all’odierno consiglio provinciale, causandone di fatto il rinvio per via della giustificata assenza degli altri tre consiglieri del Partito Democratico, – scrivono – promana dalla necessità di approfondire la delicata situazione della società strumentale Sannio Europa la cui messa in liquidazione sarebbe una ferita difficilmente rimarginabile. Insieme a tutti i consiglieri del Partito Democratico abbiamo ritenuto prioritaria e dirimente la vertenza dei lavoratori della provincializzata e la necessità di rivedere la delibera presidenziale del 3 agosto scorso, rispetto alla celebrazione del consiglio.
Sappiamo bene – aggiungono – come il ruolo che la riforma affida al consiglio provinciale sia secondario rispetto alle funzioni, tendenzialmente monocratiche, del presidente. Tuttavia la responsabilità politica, quale consegue dal mandato elettorale e dal consenso democratico di ciascuno, è comune e richiede collegialità, condivisione, senso di appartenenza.
Nessuno vuole negare le difficoltà economiche e l’incertezza normativa che avvolge e stravolge le nuove province. Ma proprio il carattere inedito degli ostacoli che ci si pongono dinnanzi e la spietatezza della congiuntura storica ed economica che siamo ahinoi costretti vivere, richiedono una balzo in avanti verso la comunanza dell’elaborazione strategica e la condivisione delle responsabilità, invece della ragionieristica e spesso sorda gestione dell’esistente.
Abbiamo il tempo per recuperare, dobbiamo e vogliamo ripartire – concludono – perché anche noi, come ha legittimamente rappresentato il segretario della CGIL, pensiamo che ci siano e ci debbano essere opzioni alternative all’assenza di soluzioni.