Sindacati
Tpl su gomma, Filt Cgil e Uil Trasporti attaccano la Provincia sull’eccessiva ‘burocrazia’

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“La Filt Cgil e la Uil Trasporti sono preoccupate circa la situazione che si sta verificando nel settore del trasporto pubblico locale su gomma. È da tempo che la Provincia di Benevento, con atti e comportamenti che più volte sono stati rimarcati dalle organizzazioni sindacali, sta mettendo a serio rischio il funzionamento di un settore così delicato che garantisce la mobilità a tutto il territorio provinciale.
Per questioni inerenti alla erogazione dei corrispettivi per i servizi espletati dalle aziende, la Provincia richiede atti amministrativi alle stesse che potrebbero pregiudicare la loro tenuta attuale e futura. Ad oggi le aziende hanno incassato solo gennaio 2015.
Tutta questa diatriba si ripercuote sui lavoratori che rischiano di non percepire gli stipendi, con gravissimo pregiudizio per se stessi e le loro famiglie. Non si vuole entrare nel tecnicismo, ma si richiede, anzi si pretende, che questa situazione venga una buona volta risolta, considerato che, puntualmente, si ripresenta ad ogni pagamento mensile.
È vero che le deleghe per il TPL gomma sono state rimesse alla Regione Campania, cosa che non è affatto positiva, ma per il momento, fino al pagamento dei corrispettivi di maggio 2015, è la Provincia che ha l’onere di liquidare i corrispettivi, così come ribadito da una nota della Regione Campania nella quale venivano indicati numero e data dei decreti di pagamento a favore della Provincia di Benevento per il TPL gomma e che si riferivano ai ratei di gennaio, febbraio, marzo, aprile. Pertanto l’Amministrazione Provinciale ha già in disponibilità queste somme.
Le eventuali diatribe con le aziende sul pagamento delle fatture devono una buona volta essere risolte poiché risultano incomprensibili, astruse e, come si è visto, controproducenti. Se poi, continuando di questo passo, si vuole distruggere quel poco che resta del servizio di trasporto passeggeri nel Sannio, questa sarà una responsabilità che si assumerà, solo ed esclusivamente la Provincia di Benevento.
Va di nuovo rilevato che precedentemente, nel 2014, il settore mobilità della Provincia,
d’imperio, senza che nessuno glielo abbia mai richiesto e senza averne responsabilità e funzioni, ha costretto tante aziende a tagliare i servizi espletati a seguito dell’applicazione dell’adeguamento all’indice ISTAT dei contratti in essere con le aziende esercenti. Si fa notare che l’adeguamento all’indice ISTAT è un obbligo contrattuale.
L’Ente preposto alla programmazione dei servizi è la Regione Campania che ha ridotto i servizi solo ed esclusivamente fino alla delibera 964/2010; nessun altro può intervenire per ridurre i servizi. Per quanto premesso, non si afferra la ragione della condotta dell’Ente Provincia, se non come una difesa strenua di un operato illogico e inadeguato.
La chiusura ad ogni confronto di questo Ente è cronaca consolidata in questi ultimi periodi e non ci si spiega perché non si vuole dare ascolto a nessuno, arroccandosi dietro ad atteggiamenti elusivi e sfuggenti che alimentano ancor più il disorientamento e lo sconcerto.
Lo stupore è ancor di più tangibile allorquando si sottopongono a disturbi e seccature aziende che in termini di efficacia, sicurezza, continuità del servizio e professionalità sono le migliori in circolazione; non che non si è d’accordo con i giusti e necessari controlli, ma si è meravigliati nel momento in cui tale prassi è parziale e circoscritta.
Si è più volte denunciato lo stato del TPL gomma in questo territorio, la scarsità dei servizi, l’inadeguatezza e l’incapacità di alcune aziende, un parco macchine vetusto e mal funzionante, la presenza perdurante di abusivi, senza che nessuno sia mai intervenuto, ma mai nessuno, anche chi ne aveva facoltà e onere, ha mai agito affinchè anche il trasporto pubblico a Benevento e provincia sia degno di un paese civile.
La preoccupazione, ma anche la rabbia, dei lavoratori e di chi li rappresenta sono profonde e dense di tensioni perché questo malvezzo e cattivo contegno non cessano mai e le conseguenze ricadono, oltre che sulle aziende, sui servizi al cittadino e sui lavoratori. Si smetta di giocare col fuoco. Si diano risposte certe e definitive allo scopo di garantire quel minimo di servizio, tenendo presente che questo settore è parte del welfare sociale e che pertanto è ineludibile”.