Titerno
“Ad Pontem”, successo per la rievocazione dell’era longobarda all’Abbazia di Sant’Anastasia

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Ha preso il via, nel pomeriggio di pomeriggio, la due giorni di “AD PONTEM. Sull’antica via Latina… 1300 anni fa”. Lancette della macchina del tempo impostate sull’era longobarda per un tuffo nel passato che ha avvolto il Comune di Ponte con un’atmosfera magica.
L’onore di inaugurare l’evento è stato affidato a Mario Meola, sindaco del comune sannita, che, durante il suo discorso, si è mostrato soddisfatto e affascinato dall’organizzazione affidata ad Alessio Fragnito, presidente dell’associazione Benevento Longobarda.
L’Abbazia di Sant’Anastasia, uno tra i siti longobardi meglio conservati del Sud Italia, ha ospitato la rievocazione storica. L’edificio ha ripreso le sue antiche sembianze, circondato dalle tende che andavano a formare un classico accampamento dell’epoca, lasciando inalterato lo stile longobardo.
“Abbiamo la fortuna – ha spiegato il primo cittadino pontese – di possedere una struttura così bella e preziosa, abbiamo l’obbligo di renderle l’onore che merita”.
Il momento clou, che ha colpito l’interesse di tutti partecipanti, lasciando a “bocca aperta” i molti bambini presenti, è stato raggiunto quando Harimann, l’antico guerriero longobardo ritrovato all’interno dell’Abbazia, è stato scoperto dal drappo che lo nascondeva.
Il team dell’associazione, capitanata da Fragnito, è stato impegnato nel trasformare la zona in un set dove ha preso vita la rappresentazione del processo longobardo, offrendo la possibilità di conoscere gli usi e i costumi dell’antico popolo che ha abitato il Sannio.
“Desidero che questa di oggi sia solo l’inizio di una lunga collaborazione tra la mia associazione e il Comune di Ponte – ha spiegato il presidente di Benevento Longobarda –. Stiamo già pensando ad una futura rievocazione, forse nel prossimo mese di ottobre”.
La giornata si è conclusa con un momento di aggregazione tra i cittadini, che hanno potuto gustare i prodotti tipici locali rivisitati in chiave longobarda, accompagnato dalla musica celtica degli ”Emian Paganfolk”.