ECONOMIA
Da marginalità a eccellenza, il futuro possibile del settore tabacchicolo con il recupero del tabacco scuro beneventano
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Recuperare la produzione storica del tabacco scuro, di cui il Sannio dal ‘700 si impone come area di eccellenza per trasformarlo in trinciati e sigari, che negli ultimi anni hanno visto crescere di molto la richiesta sul mercato, attraverso l’attivazione di una filiera che parta dal coltivatore e si concluda con il consumatore.
E’ questa l’ambizione del progetto “Fi.Ta.S.Be” – strutturazione della filiera tabacchi scuri beneventani, i cui primi risultati sono stati presentati oggi presso la Coldiretti di Benevento nel corso del convegno “Ruralità al femminile nel Sannio – Le donne operatrici e garanti della qualità delle filiere agroalimentari”.
Un progetto finanziato dalla misura 124 del PSR Campania 2007/2013 e che ha coinvolto l’Università di Perugia, il CRA, l’Atas, che si pone come obiettivo quello di valorizzare i tabacchi scuri beneventani, fino ad ora prodotti marginali del comparto ma che potrebbero diventare di nicchia e di eccellenza “se si riesce a conciliare – come ha auspicato il presidente dell’Associazione Tabacchicoltori Sanniti, Carmine Maio – quantità e qualità della produzione, restituendo alle donne il ruolo centrale che, attraverso creatività e praticità, hanno segnato un’era importante nella produzione tabacchicola controllata dai monopoli dal dopoguerra agli anni ’70.”
“Una missione possibile che può creare occupazione tra le donne nella manifattura di eccellenza”, secondo la responsabile scientifica del progetto, Marisa Paradisi, che ha evidenziato anche l’opportunità di trasferire i risultati della sperimentazione ad altri settori.
Fondamentale investire sulle donne che negli ultimi anni sono state coloro che hanno avviato, con maggiori ricadute sull’economia, imprese agricole. Non solo imprenditrici ma anche attente osservatrici del mercato agroalimentare, di cui fruiscono per l’84%.
“Ruoli di prestigio e dirigenziali nelle imprese agroalimentari per le donne sono possibili grazie alla multifunzionalità che non limita la presenza femminile solo al settore primario”- ha detto la delegata nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Maria Letizia Gardoni.
In controtendenza rispetto alle tante iniziative in corso finalizzate a riconvertire proprio quel settore che negli ultimi anni, venuti meno i fondi comunitari, è entrato in crisi.
“Non tutti – ha evidenziato il presidente di Coldiretti Campania, Gennarino Masiello, possono avviare azioni di riconversione ed è, quindi, necessario innovare il comparto, con il supporto efficace ed efficiente delle donne”.
Un sostegno in questo senso potrebbe venire anche dal Ministero dell’Agricoltura che, tramite il suo viceministro, Andrea Olivero che ha inviato un messaggio scritto, ha fatto sapere che si sta impegnando per superare l’attuale fase di transizione e di difficoltà del settore.
Al convegno erano presenti, tra gli altri, anche Clelia Feleppa, imprenditrice agricola tabacchicola Benevento e Anna Pezza, direttrice Confindustria Benevento.