Valle Caudina
Sant’Agata de’ Goti, Campagnuolo (FI): “No alla privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici locali”

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“I problemi che attanagliano questo territorio sono molteplici ma ancora una volta si punta a peggiorare le condizioni di vivibilità di questa terra, privatizzando i servizi essenziali come l’acqua e legandoli ad una logica di profitto e lucro. In questo modo le periferie saranno ancora più degradate. L’acqua è vita! Una volta privatizzata l’acqua, il passo successivo sarà la tassa sull’aria che respiriamo?”.
E’ quanto afferma il coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani e coordinatore nazionale e fondatore di Noi Cittadini per il Sud, Evangelista Campagnuolo, che interviene sul tema dell’acqua a Sant’Agata de’ Goti.
“Nel consiglio comunale del 14 maggio – aggiunge Campagnuolo – è stato messo a segno un altro colpo basso alla volontà dei cittadini chiaramente espressa nei referendum del 2011: quando 27 milioni di concittadini hanno imposto che l’acqua e i servizi pubblici locali siano considerati beni comuni fuori dalle logiche del mercato e della finanziarizzazione.
Sull’acqua non si deve fare guadagno. Il servizio idrico è un diritto, non una merce. Mi auguro che la popolazione Santagatese si ribelli a tale decisione così come già fatto contro la chiusura del nosocomio di San Pietro.
Mi viene da dire: scusate, ma nel Giugno del 2011 che votammo a fare per il referendum contro la privatizzazione della stessa, visto che qui a Sant’Agata si va sempre indietro? L’acqua è un bene comune, un diritto quindi, la fornitura e l’accesso all’acqua potabile sono servizi pubblici essenziali per tutti.
E’ inoltre importante che i cittadini paghino delle cifre ragionevoli in base ai servizi effettivamente ricevuti. Ricordo agli inquilini di Palazzo San Francesco che i servizi pubblici non possono essere privatizzati, ma devono restare nelle mani degli enti locali, lo ha stabilito la Corte costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità dell’articolo 4 della finanziaria-bis 2011 perché Viola apertamente il referendum del 12 e 13 giugno del 2011″, votato da 27 milioni di italiani.
In questi anni, in ogni luogo del paese, abbiamo detto a gran voce: “si scrive acqua, si legge democrazia. Per questo dico all’amministrazione Valentino: indietro non si torna!( eppure lo slogan elettorale era quello di andare Avanti). Si attui il referendum, – conclude Campagnuolo – si affidi la gestione dell’acqua pubblica, partecipativa e senza profitti alle comunità locali”.