Sindacati
Samte: Cgil, Cisl e Uil dichiarano lo stato di agitazione dei lavoratori

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“La misura si rende necessaria – spiegano i sindacati – in quanto, all’indomani di una informativa fornitaci dall’azienda nella persona del presidente Nicolino Cardone, le nostre richieste di interlocuzione con l’unico socio/proprietario, la Provincia di Benevento, sono rimaste inevase. Riteniamo opportuno e giusto che chi decida di adottare, nella pienezza dei propri poteri, soluzioni dolorose per i lavoratori, si assuma la responsabilità politica della scelta e affronti a viso aperto la situazione.
Si sta paventando – proseguono le sigle sindacali – il ricorso alla cassa integrazione per i lavoratori dell’impianto stir di Casalduni, sostenendo che il volume di rifiuti da lavorare si è ridotto significativamente, negli ultimi tre anni; grazie alla raccolta differenziata e dunque le unità di personale sarebbero sovradimensionate. Il sindacato ha prospettato possibili soluzioni, alcune “tampone” , altre di lungo periodo, ottenibili attraverso l’efficientamento del sito produttivo e non solo. Nulla è stato recepito, perché si è negata l’interlocuzione in maniera preconcetta, come per le altre società provinciali e per l’ente provincia stesso.
Ci chiediamo – concludono Cgil, Cisl e Uil – cosa si vuole dimostrare non incontrando, né interloquendo con i sindacati? Questo atteggiamento appare come un’inutile prova muscolare, nei confronti di chi è tenuto a rappresentare legittime aspettative, e ricercare soluzioni possibilmente condivise, nell’interesse del servizio pubblico e dei lavoratori che lo garantiscono quotidianamente. Esortiamo tutti gli attori istituzionali ad assolvere con serietà e coraggio alla propria missione, anche quando si ritiene di adottare soluzioni non popolari”.