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ECONOMIA

Jobs Act e dintorni, il seminario di Confindustria al Museo del Sannio. Mataluni: “La riforma ci dà maggiori certezze”

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Jobs Act al centro di un seminario dal taglio prettamente operativo organizzato presso il Museo del Sannio da Confindustria Benevento con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati e in collaborazione con la Camera di Commercio per fare il punto sulle novità introdotte dai decreti attuativi approvati dal Consiglio dei Ministri il 20 febbraio scorso.

Contratti a tutele crescenti e indennità in caso di disoccupazione involontaria e reintegro sono già definitivi mentre in attesa di approvazione sono i decreti relativi alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e alle tipologie contrattuali.

Un riordino della materia che, secondo Confindustria Benevento, dà maggiori margini di certezza nell’agire anche in caso di declino del rapporto fiduciario tra il datore di lavoro e il lavoratore stesso e che ha consentito già numerose assunzioni.

L’auspicio, invece, del presidente della Camera di Commercio di Benevento, Antonio Campese è che “l’applicazione del Jobs Act sia piuttosto a copertura economica e finanziaria crescente, requisito che garantirebbe la circolazione del capitale umano all’interno delle imprese, piuttosto che maggiori incertezze per il lavoratore”.

Un giudizio non proprio positivo che va anche nella direzione del conflitto esistente tra la possibilità di assumere a tempo indeterminato e la facilità di risolvere un rapporto di lavoro e una sua relativa controversia attraverso un assegno di conciliazione, attribuendo in un certo qual modo maggiore potere alle imprese.

Per il presidente di Confindustria, Biagio Mataluni, il Jobs Act anche sotto questo aspetto rappresenta un margine di azione più certo, evidenziando come l’obiettivo delle imprese sia quello di assumere.

Secondo il magistrato della Suprema Corte di Cassazione della sezione Lavoro, Nicola De Marinis, tanti sono ancora i punti oscuri del Jobs Act, “come ad esempio  – ha spiegato  – l’aspetto relativo al doppio regime di tutela dei lavoratori a seconda del momento in cui sonos tati assunti.”

“Ora – ha poi evidenziato De Marinis – il contratto a tempo indeterminato non gode più delle tutele che aveva prima del Jobs Act o della riforma Fornero.”

Le dichiarazioni nel servizio video

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