CRONACA
Santa Sofia, un giovane “salva” il patrimonio Unesco di Benevento: per un disguido porte aperte fino alle 3 di notte
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Apertura ‘straordinaria’ per la chiesa di Santa Sofia di Benevento. Il luogo di culto, patrimonio dell’Unesco, è rimasto infatti aperto fino alle tre della scorsa notte. Un’iniziativa turistica? Sembra di no. L’apertura prolungata è il frutto di un piccolo disguido: un ‘qui pro quo’ risolto solo nella nottata, come mostrano le immagini inviate alla nostra redazione, grazie all’intervento di un giovane e delle forze dell’ordine.
Il ragazzo, infatti, mentre stava trascorrendo la serata con gli amici, si è accorto che il portone del monumento simbolo del capoluogo sannita era stato lasciato aperto. Immediatamente si è avvicinato, è entrato e si è accorto che all’interno non c’era nessuno e la sagrestia era invece chiusa. Subito dopo, ha allertato gli agenti della Questura di Benevento che hanno provveduto a riportare tutto alla normalità. Fortunatamente nel corso della notte, dall’edificio religioso non è stato rubato nulla.
La notizia – riportata dal giovane sui social network – è diventata immediatamente virale. Fa sorridere infatti che la chiesa, al centro di non poche polemiche per gli orari di apertura che non permetterebbero ai turisti di fruire il bene culturale con facilità, sia rimasta tanto tempo aperta senza sorveglianza.
Un semplice fraintendimento che, però, serve a mantenere alta l’attenzione sulla questione della tutela e della fruizione dei beni culturali cittadini. Una vicenda che potrebbe essere interpretata anche come un indice positivo della considerazione che le nuove generazioni hanno del nostro patrimonio culturale: a “salvare” la chiesa, infatti, è stato un ragazzo, un giovane di quella “movida” che molti vorrebbero lontana dal centro storico.