CRONACA
“Operazione Beccaccia”, domani in Cassazione la discussione del ricorso del 44enne Piscopo

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Sarà discusso domattina, davanti alla Suprema Corte di Cassazione, terza sezione penale, il ricorso straordinario del 44enne beneventano Arpino Piscopo, condannato ad una pena di 23 anni, poi ridotta a 21, per associazione a delinquere finalizzata alla vendita di droga, nell’ambito della vasta operazione di Polizia denominata “Beccaccia”.
A riaprire il processo è intervenuta la “doppia” valutazione di ammissibilità del ricorso straordinario redatto dall’avvocato Dario Vannetiello, legale difensore di Piscopo, con il quale il penalista evidenzia le sviste commesse proprio dalla Corte di Cassazione, quarta sezione penale, nell’ultimo grado di giudizio.
Ritenuto sinora meritevole di attenta valutazione il contenuto della impugnazione proposta, imponendo la adozione di una ordinanza con la quale è stata disposta la fissazione di una nuova udienza per riascoltare le argomentazioni giuridiche della difesa.
L’accoglimento del ricorso, oltre a determinare la revoca dell’ordine di esecuzione alla pesante pena di reclusione, potrebbe anche portare alla clamorosa scarcerazione del 44enne sannita.
Qualora, infatti, la Suprema Corte dovesse disporre che il processo di appello debba rifarsi, sarebbero scaduti i termini massimi di custodia cautelare. Un dato è comunque certo: Piscopo è il primo cittadino della intera provincia di Benevento ad aver ottenuto la riapertura del processo da parte dei giudici della Cassazione.