CRONACA
A Fragneto Monforte la truffa dei babà e della gita parrocchiale di don Damiano. Raggirati ristoratori locali

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Una truffa studiata nei minimi particolari che ha avuto come vittime alcuni ristoratori sanniti. Una storia che ha dell’incredibile, perché costruita intorno alla figura di un sedicente sacerdote di Foggia e un carico di babà napoletani.
E’ quanto successo nei giorni scorsi a Fragneto Monforte, luogo prescelto dai truffatori per mettere a segno il raggiro. Tutto è partito da una telefonata ad un agriturismo del centro beneventano, nella quale un uomo con chiaro accento pugliese – spacciandosi per il sacerdote don Damiano – chiedeva al titolare del locale di prenotare un pranzo per 47 persone. I fedeli sarebbero giunti nel Sannio domenica 14 dicembre per visitare Pietrelcina e i luoghi natali di Padre Pio.
I FATTI – Secondo quanto raccontato dal truffato a Ntr24, il prete avrebbe raccontato di essere un assiduo frequentatore della zona, in quanto da anni organizza gite nel Sannio con la sua parrocchia.
“In passato – ha spiegato il commerciante – si era sempre rivolto ad un ristorante di Pietrelcina ma, essendosi trovato male nell’ultimo periodo, aveva deciso di cambiare. Nella chiacchierata telefonica, poi, il curato aveva anche avanzato una richiesta particolare: quella di anticipare l’acquisto di 17 babà napoletani da dare poi alle famiglie di fedeli interessate”.
“Non sapendo a chi rivolgermi per l’acquisto dei dolci – ha continuato il titolare –, è stato lo stesso sacerdote a fornirmi il numero di telefono di una pasticceria da lui conosciuta e apprezzata, che già in passato aveva effettuato lo stesso tipo di servizio. Io avrei dunque acquistato le paste richieste dalle famiglie di turisti in arrivo e, una volta sul posto, le avrebbero ritirate per portarle in Puglia”.
E così, infatti, è stato: il ristoratore ha telefonato al rivenditore – complice del truffatore – e nella giornata di venerdì 12 dicembre sono arrivati i 17 babà, per il costo complessivo di 512 euro iva inclusa. Una volta pagato il conto, è arrivata anche l’amara scoperta.
Parlando, infatti, con alcuni colleghi del posto, l’uomo ha scoperto che anche loro erano stati contattati da un sacerdote per un pranzo da consumarsi nella stessa giornata di domenica. E soprattutto, gli era stata fatta la stessa richiesta in merito all’acquisto dei dolci. Una spesa totale – contando i vari ristoratori, tra i quali uno di Pesco Sannita – di oltre 2mila euro.
Ad avvalorare i loro sospetti, poi, anche il numero di cellulare del rivenditore, divenuto d’un tratto irraggiungibile, e la carta per il confezionamento delle paste, che riportava recapito telefonico e nome di una pasticceria napoletana completamente inesistenti.
La conferma è arrivata infine nella giornata di ieri, quando all’orizzonte non hanno scorto alcun pullman di fedeli. Una beffa che fa rabbia e alla quale si è aggiunto un ulteriore danno economico, dato dall’acquisto del cibo per un pranzo di 47 persone. Nonché il dover rinunciare a prenotazioni certe per la limitata capienza del locale, già occupato dai fedeli foggiani.
Bisognerà ora capire se i ristoratori sporgeranno denuncia contro ignoti alle forze dell’ordine: saranno poi gli inquirenti a dover indagare e dare un nome alla banda di don Damiano, il sacerdote ghiotto di babà.