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Valle Caudina

Durazzano, dopo l’aggressione il consigliere Abbatiello e la sua lista scrivono a Napolitano e Renzi

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I consiglieri di minoranza Marcello Abbatiello, Giovanni Martone, Rocco Abbatiello e tutti i candidati della lista “Durazzano che cambia” hanno scritto una lettera al presidente Napolitano, al premier Renzi e alle istituzioni per denunciare quanto accaduto nel comune caudino con l’aggressione da parte di ignoti all’esponente dell’opposizione.

“Tale atto – scrivono – non rappresenta un abbandono della lotta politica, ma un inizio di un nuovo percorso che ci vedrà raccogliere i frutti per una Durazzano che ha preso la necessaria consapevolezza di un radicale cambiamento”. Questo il testo del documento redatto.

“Il Consigliere di Minoranza Rocco Abbatiello è stato vittima di un grave episodio camorristico da parte di quattro uomini armati e incappucciati che, padroni del territorio, sono entrati in orario di punta in un bar del paese (Bar Castello) per intimidirlo gridandogli più di una volta la frase: “Ta fa’ i cxxxi tuoi, a’ capit ?“ (Interessati delle cose tue, hai capito?”) e contemporaneamente colpendolo al volto ripetutamente.

Il fatto, mai capitato nel territorio Beneventano, è di una gravità inaudita. Sembra assai difficile non poterlo contestualizzare nell’opera certosina e costante che il gruppo di Minoranza, e in modo particolare il consigliere Rocco Abbatiello, sta facendo per riportare sull’ Ente locale la trasparenza amministrativa e la legalità. In tale ottica l’aggressione non è rivolta soltanto a Rocco Abbatiello ma contro l’intera Minoranza, contro le regole civili e in definitiva contro l’intera cittadinanza che amerebbe un confronto costruttivo e dialettico.

D’altra parte, in una normale contrapposizione politica, il comportamento responsabile della Minoranza aiuterebbe a migliorare il risultato amministrativo con conseguente crescita democratica della Comunità, la quale potrebbe constatare come la gestione amministrativa sarebbe priva di elementi perturbatori della legittimità e rivolta al benessere della cittadinanza.

Purtroppo, la situazione che la Minoranza ha incontrato non è stata affatto quella ipotizzata, anzi, con i comportamenti assunti dalla gestione politica, si è determinato un impoverimento del pensiero ed una devastazione del territorio.

I Consiglieri di Minoranza, infatti, in molti casi non hanno avuto accesso ad importanti atti, tanto è vero che più volte sono stati costretti a richiamare le Istituzioni per difendere i principi di legalità, offesi dall’Amministrazione. La Minoranza è stata catalogata dal pensiero di chi gestisce politicamente l’Ente come un piccolo e sparuto gruppo insignificante e senza alcuna idea riguardo l’Amministrazione della Cosa Pubblica, che crea solo fastidio.

In questo voler annullare illegittimamente la normale dialettica politica, si è verificato il diniego senza motivo apposto dal Sindaco per un incontro pubblico richiesto dal gruppo di Minoranza dove era necessario condividere con la cittadinanza l’assenza di trasparenza e i continui depistaggi subiti, esercitati al fine di non voler far comprendere il vero “sistema” instaurato nel territorio.

Allo stesso tempo, nell’incontro pubblico, si dovevano rappresentare le continue azioni di maltrattamento subite dalle persone non “fedeli” all’amministrazione, alcune delle quali hanno creato e continueranno a creare gravosi danni economici al Comune come espresso ufficialmente in Consiglio Comunale ed in corso di deposito presso la Corte dei Conti.

Vorremmo credere che l’episodio grave sia completamente avulso dal contesto politico, ma ciò ci riesce difficile. Si è arrivati al vero attacco fisico ed intimidatorio nei confronti di un Consigliere. Si vuole forse zittire qualsiasi voce che pretende la legalità ed il rispetto delle regole? É stato questo un chiaro avvertimento per qualsiasi opinione che è in disaccordo con il sistema regnante a Durazzano? Emerge con chiarezza che il Sindaco, con le sue azioni, non ha dimostrato alcuna volontà volta a ristabilire un normale confronto democratico. E con questo atteggiamento avrebbe potuto generare il terreno fertile per episodi cosi gravi ed una situazione di illegalità che sembra fuori controllo. Il sistema arrogante che sembra essersi sviluppato non consente di intravedere un punto di ritorno alla legalità, il tutto a danno di una gestione trasparente del bene comune che appare in contrasto con gli interessi di coloro che stanno dietro queste azioni intimidatorie.

In questo quadro di pericolosità e di impossibilità di una contrapposizione democratica, ed allo scopo di dare un segnale forte ai cittadini ed alle Istituzioni, i consiglieri di minoranza eletti dal popolo hanno rassegnato le proprie dimissioni dal Consiglio Comunale. Tutti i candidati della lista “Durazzano che Cambia”, ne condividono pienamente le scelte operate. Essi continueranno ad evidenziare con forza questo quadro degradato della realtà con clamorose azioni democratiche di protesta, fino a quando non si otterranno nuovi scenari necessari per arginare fenomeni che colpiscono così duramente e radicalmente le locali Istituzioni Democratiche.

Per questi motivi auspichiamo che ogni singolo consigliere di maggioranza, valutando con responsabilità e senso civico l’intero quadro politico insano che ne è derivato, voglia dissociarsi e non essere complice, rimettendo di conseguenza il proprio mandato nelle mani del popolo Durazzanese. Tutta la cittadinanza capirà le ragioni oggettive del Nostro clamoroso gesto che non rappresenta una fuga dalle proprie responsabilità, ma il modo migliore per uscire dal tunnel e non lasciare, ai nostri figli, questa Durazzano.

Ai concittadini diciamo: non vi lasceremo soli e non vi abbondoneremo. Abbiamo la speranza e la consapevolezza che le Alte Istituzioni Democratiche, garanti dei supremi bisogni dei cittadini, faranno chiarezza al più presto sull’intero quadro deterioratosi, così da ristabilire nel Nostro Territorio un clima sereno e legalitario che ci permetterà un sano sviluppo ed una crescita democratica. D’altra parte, “simili episodi minano il progresso della Comunità, ne oscurano l’immagine, ne frenano la propria evoluzione e NOI TUTTI non possiamo restare indifferenti poiché l’indifferenza è sinonimo di complicità”, così come ha sostenuto un noto esponente Politico Provinciale”.

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