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Associazioni

Piano faunistico e incompatibilità della carica, Federcaccia contro Gianluca Aceto: “Si faccia chiarezza”

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La collaborazione tra le istituzioni e le associazioni venatorie, il Piano faunistico provinciale e la libertà dei cacciatori. Questi alcuni dei temi più scottanti affrontati questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, dal presidente di Federcaccia Benevento Antonio Ricciardi. “Il mondo venatorio sannita – ha commentato il numero uno dell’associazione – sta vivendo un momento difficile per colpa della confusione generata dalla Provincia e dall’Atc”.

Il riferimento è a tre delibere sulla caccia al cinghiale ed una relativa al Piano faunistico. “Gli atti – ha dichiarato Ricciardi – sono errati in forma e sostanza e privi di relazioni istruttorie”.

Bersaglio del duro attacco dell’associazione venatoria è il presidente dell’Atc, Gianluca Aceto. Secondo Federcaccia, infatti, nell’Ente provinciale regnerebbe la confusione e la dimostrazione sarebbe contenuta nelle pagine del Piano Faunistico e Venatorio.

“Hanno copiato il documento redatto dalla provincia di Potenza – ha attaccato Ricciardi -, non avendo nemmeno l’accortezza di cambiare all’interno del testo la dicitura ‘provincia potentina’. Inoltre – ha aggiunto – il resto dell’atto è stato scopiazzato dal precedente Piano di Benevento”. In questa vicenda c’è anche da tenere presente che la Rocca ha incaricato la società Sannio Europa, con un compenso di 65mila euro, per redirige il Piano Faunistico, ma la partecipata ancora non l’ha fatto.

Parole dure di Federcaccia arrivano anche in merito alla questione relativa all’“emergenza cinghiali”. “Stanno strumentalizzando la questione – ha rincarato la dose Ricciardi – solo per spostare l’attenzione dalle delibere illegittime che sono state emanate. I cacciatori, così come le forze di polizia, non sanno come comportarsi perché non ci sono nemmeno le tabelle per delimitare le zone di ripopolamento e cattura”. In pratica le vecchie zone non ci sono più e le nuove non sono state delimitate: una situazione che potrebbe creare un vero e proprio danno ambientale.

L’associazione venatoria, dunque, chiede spiegazioni di queste anomalie e minaccia ricorsi al Tar, anche in merito all’incompatibilità delle cariche di consigliere provinciale e di presidente dell’Atc di Aceto.

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