Sindacati
Vertenza Consorzi di bacino, le sigle sindacali chiedono un incontro all’assessore regionale all’Ambiente Romano

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Lo scorso 5 novembre si è tenuta una iniziativa di mobilitazione regionale dei lavoratori dei Consorzi di Bacino della Campania con presidi presso le Prefetture. Ai Prefetti che hanno ricevuto le delegazioni sindacali è stata rappresentata la drammatica situazione in cui versano questi lavoratori, sia per la mancata corresponsione degli stipendi da circa due anni (quattro per la realtà beneventana), sia per la eclatante omessa attuazione della legge regionale 5/2014 che prevede appunto la garanzia occupazionale degli stessi nel ciclo dei rifiuti.
Questa iniziativa di protesta, che ha visto la partecipazione di centinaia di lavoratori, si è ancora una volta caratterizzata per la compostezza ed il rispetto delle regole di civile mobilitazione da parte di lavoratori angosciati e sfiniti da anni di assenza di salario che pesa sulle loro famiglie e dalla assenza delle certezze di futuro occupazionale pur sancito dalla citata legge regionale.
Non altrettanto possiamo dire delle risposte delle istituzioni a partire dalle Amministrazioni Comunali, che si sottraggono persino al mero confronto sulla piena e corretta applicazione della legge regionale n.5 del 2014, alle Prefetture, che dichiarano ma non esercitano concretamente alcuna opera di mediazione nell’ambito di quello che appare sempre più come un fattore di non trascurabile conflittualità sociale, fino alla assenza di conferme ufficiali da parte del Governo sul piano di sostegno al reddito e di reimpiego dei lavoratori come promesso e finanziato e, infine, della regione Campania che dopo mesi di trattative su questi temi ha di fatti interrotto il tavolo di confronto con il sindacato.
Pertanto, nel proclamare ancora una volta lo stato di agitazione di tutti i lavoratori dei Consorzi di Bacino della Campania i sindacati chiedono all’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano, di convocare le sigle sindacali per riprendere il tavolo di confronto sul piano e sulle sue modalità applicative e sul rispetto dei tempi previsti dalla legge regionale n. 5 del 24 gennaio 2014 per il riordino del ciclo dei rifiuti. Resta inteso che in caso di ulteriore mancato riscontro le scriventi Federazioni Regionali si vedranno costrette ad intraprendere incisive e conseguenti iniziative di lotta.