Provincia di Benevento
Provincia di Benevento, aggiornato il Piano Faunistico Venatorio per il quinquennio 2014-2019

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“Con deliberazione n. 35 dello scorso 9 ottobre, immediatamente esecutiva e pubblicata in data 10 ottobre, la Provincia di Benevento approva l’aggiornamento del “Piano Faunistico Venatorio per il quinquennio 2014-2019”. A comunicarlo, attraverso una nota diffusa alla stampa è l’ Ente Produttori Selvaggina del Sannio.
“Il territorio agro-silvo-pastorale – prosegue la nota – soggetto a pianificazione faunistico-venatoria della Provincia di Benevento con l’entrata in vigore del nuovo piano faunistico provinciale, che diventa efficace a tutti gli effetti, stabilisce le nuove aree a vincolo faunistico:
Oasi di protezione, destinate al rifugio, alla sosta ed alla riproduzione della fauna selvatica; zone di ripopolamento e cattura, destinate alla riproduzione della fauna selvatica allo stato naturale, alla cattura della stessa per l’immissione sul territorio in tempi e condizioni utili all’ambientamento e fino alla ricostituzione ed alla stabilizzazione della densità faunistica ottimale per il territorio; centri pubblici di produzione della fauna selvatica allo stato naturale o intensivo; centri privati di produzione di selvaggina anche allo stato naturale, organizzati in forma di azienda agricola, singola, consortile o cooperativa, ove è vietato l’esercizio dell’attività venatoria; zone e relativi periodi per l’addestramento, l’allenamento e le gare dei cani su fauna selvatica naturale senza l’abbattimento del selvatico; zone e periodi per l’addestramento, l’allenamento e le gare di cani con l’abbattimento esclusivo di fauna di allevamento appartenente a specie cacciabili; zone in cui sono collocabili gli appostamenti fissi; valichi montani interessati dalle rotte di migrazione.
Inoltre il piano faunistico provinciale, prevedere i criteri per la determinazione del risarcimento in favore dei conduttori di fondi rustici per i danni arrecati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole e le forme di collaborazione ed incentivazione per la migliore gestione delle strutture ai fini del ripristino degli habitat naturali ed all’incremento della fauna.
Inoltre – sottolinea l’Eps – include i programmi di miglioramento ambientale tesi a favorire la riproduzione naturale di fauna selvatica, nonché i programmi di immissione di fauna selvatica anche tramite la cattura di selvatici presenti in soprannumero nei parchi nazionali e regionali e in altri ambiti faunistici, salvo accertamento delle compatibilità genetiche da parte dell’ISPRA, sentite le organizzazioni professionali agricole presenti nel Comitato tecnico faunistico venatorio nazionale tramite le loro strutture regionali.
Le nuove – conclude la nota – zone vincolate, sono quelle del piano, che ne costituiscono parte integrante e sostanziale, unitamente alla relativa cartografia”.