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Valle Telesina

Ex Consorzio di Bonifica della Valle Telesina, Abitabile: “Da oggi proteste più incisive per il pagamento di 24 mensilità arretrate”

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Il nucleo degli iscritti UIL e qualche non iscritto che hanno già proclamato lo stato di agitazione a partire dal 22 settembre 2014 hanno deciso di intraprendere, a partire dal 2 ottobre, azioni di proteste più incisive finalizzate all’adozione da parte dell’Amministrazione Regionale di un provvedimento per il pagamento delle retribuzioni. Lo scrive in una nota il sindacalista Ciro Avitabile, dipendente dell’ex Consorzio di Bonifica della Valle Telesina.

“La vicenda dei dipendenti dell’ex Consorzio di Bonifica della Valle Telesina che non percepiscono le retribuzioni da circa 24 mesi nonostante la regolare copertura finanziaria esistente perché le somme sono state stanziate nei bilanci della Regione Campania (anno 2013-€ 800.000,00; anno 2014 circa € 760.000,00), – spiega Avitabile – ha origine e sviluppo nella superficialità con cui è stata affrontata questa vicenda da parte delle Istituzioni, nelle loro varie articolazioni a partire dal 2002, anno di scioglimento del Consorzio di Bonifica della Valle Telesina.

Oggi – continua nella nota – il tutto viene demandato all’attuazione della Legge Regionale n.11/2012 che è stata dichiarata legittima con sentenza della Corte Costituzionale n.202/2014, ma questa attuazione per le manovre ostruzionistiche e per l’arroganza delle Istituzioni avrà tempi lunghi.

Non è però tollerabile che i dipendenti dell’ex Consorzio di Bonifica della Valle Telesina restino ancora in questo stata di difficoltà, di precarietà economica con gravi risvolti sociali ed umani.
Deve finire il tempo dell’indifferenza, dell’inerzia decisionale che può diventare più devastante della non adozione di provvedimenti che forse non rappresentano una soluzione definitiva ma che trovano giustificazioni nell’emergenza creatasi. Dopo 24 mesi è arrivato il tempo di dire basta.

I lavoratori e le loro famiglie – conclude Abitabile – stanno pagando dal 2002 un prezzo troppo alto le cui cause e responsabilità vanno ricercati nei meandri di una burocrazia inconcludente e nell’arroganza dei piccoli poteri”.

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