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Altrabenevento, diffida alla Regione per la centrale idroelettrica della Repower

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Un atto di diffida alla Regione in merito alla questione della centrale idroelettrica della Repower a Campolattaro. L’ha presentata l’associazione sannita Altrabenevento, guidata da Gabriele Corona, che ha scritto una nota chiamando in causa il mondo istituzionale, politico e associazionistico.
“Il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro – si legge nella nota – ha annunciato il suo deciso impegno affinchè il Governo e la Regione finanzino la società svizzera Repower che vuole realizzare una centrale elettrica interrata tra Morcone e Pontelandolfo dal costo di 600 milioni di euro.
Il Commissario della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile che finora ha sostenuto in ogni modo quel progetto non nasconde adesso l’imbarazzo per la sortita di De Caro e precisa che i soldi pubblici devono servire per finanziare le opere pubbliche, cioè gli acquedotti e gli impianti per l’irrigazione e non la Centrale della Repower.
Anche in Regione – aggiunge il comunicato – si apre qualche crepa nel fronte dei sostenitori degli svizzeri. Infatti l’assessore all’ambiente, Giovanni Romano, nel corso della audizione nella Commissione al ramo, ha confessato di essere contrario alla centrale degli svizzeri perché produce meno corrente di quella che consuma. La posizione di Romano preoccupa gli amministratori dei comuni di Morcone, Pontelandolfo e Campolattaro che continuano rincorrere Repower elemosinando “compensazioni”, invece di difendere il territorio sul quale sono previste 7 enormi gallerie con la distruzione di boschi, sorgenti e produzioni tipiche per costruire la centrale elettrica interrata a 500 metri di profondità. In quei comuni si sono zittiti anche i consiglieri di opposizione e i movimenti civici.
Invece, il Movimento Cinque Stelle si è espresso contro quella centrale e si appresta a presentare una interrogazione parlamentare anche per sapere dal Ministro alle Infrastrutture perché il suo sottosegretario si spinge a sostenere gli affari di un privato che vuole speculare sul costo dell’energia elettrica. Rimane invece in imbarazzato silenzio SEL (Sinistra Ecologia e Libertà) il partito dell’ex assessore provinciale all’ambiente, Gianluca Aceto, grande sostenitore di quella centrale elettrica interrata su una faglia sismica attiva.
Intanto Altrabenevento ha inviato alla Regione Campania un atto di diffida per chiedere che sia annullato il Decreto n. 105 del 16 luglio scorso con il quale il Dirigente del Settore Ambiente (Romano, assessore) ha espresso “sentito favorevole relativo alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale nazionale per il progetto “Impianto idroelettrico di regolazione sul bacino di Campolattaro” proposto dalla Soc. Rec- Repower.
Tale decreto – prosegue la nota – ha considerato unicamente la sussistenza di incidenze negative significative sul sito SIC (Sito di Interesse Comunitario) “Pendici Meridionali del Monte Mutria” di cui, però, ha escluso, arbitrariamente, il “carattere prioritario” previsto dal 5 D.P.R. 357/97 e dalle disposizioni comunitarie.
In questo SIC, infatti, sono censiti 7 habitat prioritari relativi alla faggeta storica, boschi e particolari ecosistemi e pertanto non sono ammessi interventi se non con riferimento “alla salute dell’uomo e alla sicurezza pubblica” previo parere della Commissione Europea. La Regione Campania, pertanto, non è soggetto competente a modificare la classificazione di un sito SIC.
Il Decreto regionale, inoltre, ha escluso del tutto arbitrariamente la sussistenza di incidenze negative sugli altri due siti SIC “Invaso ed alta valle del Fiume Tammaro” e sulla ZPS (Zona Protezione Speciale) “Bosco di Castelpagano e Torrente Tammarecchia” dove sono presenti numerose specie di uccelli, mammiferi, pesci, anfibi e rettili per le quali sono previste misure speciali di conservazione, vietando, ad esempio, l’apertura di cave. Adesso – conclude Altrabenevento – speriamo che anche le associazioni ambientaliste facciano finalmente sentire la loro voce”.