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Comune di Benevento

A Benevento la Corte dei Conti boccia il Piano di riequilibrio: l’opposizione all’attacco del sindaco e del Pd

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“L’elenco delle criticità rilevate dalla Corte dei Conti in merito al piano di riequilibrio pluriennale presentato dal Comune di Benevento, non sono una novità. Sono, anzi, la conferma delle numerose “incongruenze” puntualmente segnalate nel corso dei vari consigli comunali. Le stesse, oltre a fotografare la grave situazione finanziaria dell’Ente, ci rivelano anche che i documenti contabili proposti al Consiglio non rispondono ai fondamentali princìpi di veridicità e di attendibilità previsti dalle norme.” Così in una nota stampa il consigliere di SIL Luigi De Nigris commenta quanto espresso dalla Corte dei Conti sul Piano di rientro presentato dal Comune. 

“Informazioni contabili, – continua – “vere” ed “attendibili”, scevre da errori rilevanti e pregiudizi, da cui non si può prescindere se si vuole ben amministrare. Devono, infatti, essere la fedele rappresentazione di ciò che si ha e si può realizzare. Pertanto, ogni amministratore, ancorchè poco esperto, non può cadere nuovamente in questa diffusa furbizia di chi utilizza il bilancio comunale per coprire le proprie incapacità tecniche, gestionali e politiche. Deve sapere che l’intero sistema di bilancio è di fondamentale importanza per assolvere con correttezza alla funzione politico-amministrativa, alla funzione economico-finanziaria ed informativa.

La situazione del nostro comune, come è stato evidenziato, era (ed è) di gran lunga peggiore di quanto ancora oggi vogliono farci credere. Nello stato di disastro in cui ci troviamo non si può altro prenderne atto ed accettare la sconfitta. Un’amministrazione di centro sinistra (che di sinistra ha però ben poco) dovrebbe avviare un percorso improntato sull’austerità. Un’austerità “berlingueriana” intesa come progetto politico-economico-culturale, caratterizzante di uno stile politico ed amministrativo accettabile, persino desiderabile. Lontano, quindi, dalla politica lacrime e sangue che penalizza onesti lavoratori ed incolpevoli cittadini.

Da questa opzione, oltre che dall’ammissione dei propri errori e fallimenti; dalla volontà di cercare un diverso metodo di confronto e di relazioni politiche ed amministrative; dall’abilità ad adattarsi alle circostanze, rinunciando alle sterili e dispendiose consulenze, che non hanno prodotto alcun utile risultato alla collettività, dipenderanno le sorti di una intera comunità.

E’ il momento della scelta: da una parte l’etica dei princìpi, dall’altra l’etica della responsabilità di cui parlava Max Weber ai primi del novecento. Uno dei fondatori dello studio moderno della sociologia e della pubblica amministrazione, sosteneva che chi agisce secondo l’eti­ca dei principi non si cura se a seguito di una decisione giusta le circostanze possano peggiorare lo stato dei fatti; l’importante è aver preso la decisione giusta, in sintonia con i propri ideali. Chi invece agisce secondo l’etica della responsabilità, per ogni decisio­ne da prendere tiene conto delle conseguenze prevedibili. Ciascuna etica ha quindi i propri punti alti e le proprie degenerazioni. L’etica dei princìpi può degenerare nel narcisismo delle proprie ragioni. L’etica della responsabilità può ispirare ogni genere di compromesso, anche pericolosissimo. Sarà questo il terreno sul quale si confronteranno, in occasione delle prossime discussioni consiliari: Sindaco ed Assessori, consiglieri di maggioranza ed opposizione, organi tecnici e di controllo.”

Sulla vicenda è intervenuto anche Mario Pasquariello, capogruppo di “Territorio e Libertà” a Palazzo Mosti. Di seguito la sua nota. “Sarebbe troppo facile e banale affermare: “l’avevamo detto…” ma è un dato inconfutabile che la Corte dei Conti ha impietosamente certificato (ove mai ce ne fosse stato bisogno) la bocciatura, per inattendibilità, dell’Amministrazione Pepe in merito al piano di rientro finanziario pluriennale.

Da consiglieri comunali responsabili, seppur di minoranza, non possiamo esser contenti dell’ennesima debacle del Sindaco Pepe e del Partito Democratico, unico azionista della maggioranza che governa la città, in quanto un ulteriore danno alla comunità amministrata è stato procurato.

E, però, come non sottolineare la protervia e la spocchia di chi, certo di essere il detentore della “verità assoluta”, ha sempre rifiutato il propositivo contributo della minoranza consiliare che, nelle sedi deputate, ha cercato in tutti i modi di mettere sull’avviso l’Amministrazione attiva che il piano di rientro finanziario pluriennale, così come predisposto, era fallace.

I rilievi a suo tempo fatti dai consiglieri di opposizione si ritrovano oggi nelle motivazioni della sonora bocciatura decretata dalla Corte dei Conti: gran mole di debiti fuori bilancio riconosciuti (in minima parte) ma, soprattutto, da riconoscere, “generiche” passività potenziali non meglio individuate, eccessivo ricorso all’anticipazione di tesoreria con conseguente aggravio di interessi, inattendibilità del piano di alienazioni immobiliari, della riduzione della spesa di personale (in proposito il Sindaco immagina, tutt’oggi, di “dotarsi” di un ulteriore esperto alla modica cifra di € 86.000,00 all’anno!), del piano di riscossione dei crediti vantati verso terzi e…si potrebbe continuare.

Neanche i chiarimenti forniti dal Sindaco, dall’Assessore alle Finanze e dai dirigenti comunali alla Commissione ministeriale, prima, ed alla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, poi, sono stati ritenuti congrui ed attendibili. E ciò nonostante l’ottimismo del primo cittadino che si dichiarava soddisfatto degli incontri avuti, manifestando profondo ottimismo in proposito!

Insomma, una sconfitta su tutti i fronti di chi, da ormai otto anni, sta catapultando sempre più in basso la nostra città.

Ora si impugnerà il provvedimento della Corte dei Conti, nel contempo si predisporrà un nuovo piano di rientro finanziario, altro tempo passerà…e nel frattempo in autunno i nostri concittadini si troveranno di fronte a nuovi e più gravi balzelli, ad una città sempre più sporca, assediata dagli elettrodotti, con l’azienda municipale trasporti sull’orlo del fallimento…senza alcuna prospettiva di crescita.

Ma, alla luce di questo conclamato fallimento dell’Amministrazione Pepe e del Partito Democratico, che ne è parte sostanziale e la sostiene, è lecito domandarsi: qui prodest? Non sarebbe meglio, forse, ridare la parola ai cittadini affinchè scelgano un novo modo di amministrare la cosa pubblica che possa lasciar intravedere un futuro migliore per la nostra Comunità?”.

 

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