Comune di Benevento
La Corte dei Conti boccia il piano di riequilibrio del Comune. L’opposizione: “Incongruenze troppo evidenti”

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“Solo gli illusi ed i creduloni potevano confidare che la Corte dei Conti regionale approvasse il piano di riequilibrio pluriennale così come è stato presentato dal Comune di Benevento. Come più volte abbiamo evidenziato in Consiglio Comunale e sugli organi di stampa le tante incongruenze (termine nobile per definire i magheggi contabili) erano talmente evidenti che era impossibile non tenerne conto”. Lo scrivono in una nota i consiglieri di opposizione a Palazzo Mosti.
“I trucchi messi in atto nel documento – spiegano – potevano infatti incantare solo i consiglieri comunali di maggioranza, non certo la sezione regionale di controllo per la Campania della Corte dei Conti.
Non conosciamo ancora le motivazioni della bocciatura ma, per quel che ci riguarda, abbiamo sempre sostenuto che il documento proposto al Consiglio, così come predisposto, era strutturalmente minato dalla mancanza di attendibilità e di coerenza, sia interna che esterna. In esso si ravvisava: la mancata riduzione della spesa per il personale per l’assunzione di tre dirigenti; l’inattendibilità e l’incoerenza della proiezione decennale per l’utilizzo di entrate straordinarie; la sopravvalutazione di entrate correnti; l’assenza di verifiche sulla effettiva attuabilità delle manovra di riduzione della spesa corrente; la sopravvalutazione delle entrate da alienazione del patrimonio immobiliare e delle previsioni per recupero delle evasioni; la gestione dell’anticipazione di tesoreria e l’utilizzo di entrate a specifica destinazione.
Questi aspetti, che denotano un’incompetenza gestionale e la completa estraneità ai criteri di sana e corretta amministrazione, – prosegue la minoranza – non hanno consentito ai naufraghi della maggioranza comunale di aggrapparsi all’ennesimo relitto. Gli stessi, secondo le dichiarazioni apparse sulla stampa locale, grazie alla possibilità offerta dal recente decreto del Governo per scongiurare il commissariamento di importanti città, quali Roma e Napoli, sarebbero oggi intenzionati ad avvalersi della possibilità di presentare uno nuovo piano pluriennale.
E’ evidente – sottolineano – che sotto l’aspetto politico ed amministrativo questa scelta è la conferma di una sconfitta e la dimostrazione della totale sfiducia che la maggioranza ha di un documento contabile, il piano di riequilibrio pluriennale, che fino a ieri, persino dinanzi ai giudici contabili, ha difeso strenuamente e con convinzione. La legge, infatti, consente all’Ente di poter ricorrere contro la sentenza di bocciatura della Corte dei conti. Chi è stato sempre convinto della sua attendibilità, coerentemente, dovrebbe sostenerlo fino in fondo assumendosi la responsabilità dell’appello. Successivamente, in caso di ulteriore bocciatura, dopo aver evidenziato il ruolo che ciascuno ha avuto in questo annunciato disastro, si dovrebbero trarne le dovute conseguenze politiche, amministrative e finanziarie.
Solo dopo questa operazione verità, tanto per utilizzare un termine così caro all’Amministrazione Pepe, la città avrà un quadro chiaro e veritiero della realtà dei fatti finanziari del Comune. Non possiamo infine sottacere che anche in questo caso, come accaduto in altre e più delicate vicende, quali quelle giudiziarie, Pepe e la sua giunta sono già alla ricerca di capri espiatori sui quali scaricare ogni tipo di responsabilità. La clamorosa bocciatura del Piano di riequilibrio, se vogliamo, – concludono – è anche figlia di questo vigliacco atteggiamento utilizzato per necessità da amministratori ormai abusivi”.