CRONACA
Montesarchio: pianificano colpo alla banca fingendosi operai, ma trovano i carabinieri. In manette 5 persone
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Sventata nella giornata di ieri una rapina alla filiale della banca Monte dei Paschi di Siena, a Montesarchio. I carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Benevento, congiuntamente a quelli della Compagnia di Montesarchio e Cerreto Sannita, hanno arrestato cinque pregiudicati – tre napoletani, un casertano e un sannita – ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine ai danni di istituti di credito, ricettazione ed altro.
In manette sono finiti: Raffaele Pascarella, 60enne, pluripregiudicato di San Felice a Cancello, già arrestato dai carabinieri di Cerreto Sannita per una rapina ad un istituto di credito di Castelvenere; Ivano Battaglino, 35enne di Amorosi; Armando Gatto, 33enne napoletano; Antonio Russo, 48enne di Napoli; Maurizio Esposito, 40enne, pluripregiudicato partenopeo, già agli arresti domiciliari per un analogo reato, che dovrà rispondere anche del reato di evasione.
L’attività d’indagine, particolarmente complessa e delicata, si è protratta per diverse settimane: il gruppo da diverso tempo era tenuto sotto controllo dai militari. Le forze dell’ordine avevano infatti individuato alcuni soggetti già noti e gravati da precedenti specifici, che si stavano organizzando per commettere assalti alle banche nella provincia di Benevento e nei comuni limitrofi ricadenti nella provincia di Caserta.
La banda, pertanto, è stata tenuta costantemente sotto controllo con un lavoro investigativo condotto a 360 gradi e che ha visto la partecipazione dei militari del Nucleo Investigativo e dei Nuclei Operativi di Montesarchio e Cerreto Sannita, sotto la direzione del Reparto Operativo del Comando Provinciale. Il clan malavitoso aveva pianificato la rapina – che si sarebbe dovuta consumare intorno alle 15,40 di ieri, orario prossimo alla chiusura della banca -, nei minimi dettagli.
IL PIANO – Nei giorni scorsi i banditi avevano effettuato numerosi sopralluoghi per pianificare nei dettagli i mezzi da impiegare per arrivare sul posto, le vie di accesso e di fuga da utilizzare e il nascondiglio dove si sarebbero dovuti rifugiare dopo aver compiuto il colpo. Le loro mosse, però, sono state tenute sotto controllo dagli investigatori dell’Arma – come ha ribadito il Ten. Col. Fragassi – che hanno filmato e documentato tutti i loro spostamenti e le loro mosse.
I malviventi si erano procurati un Fiat Doblò rubato ad un commerciante di Acerra col quale sarebbero dovuti arrivare sul luogo della rapina ed un autocarro Fiat Iveco simile a quello utilizzato dalle ditte di costruzioni edili con sopra un cassone in ferro, normalmente usato per contenere il cemento che, nell’occasione, doveva servire per nascondiglio, opportunamente coperto da un telone di nylon. I malfattori, quindi, mimetizzati da operai edili dovevano coprirsi la fuga e nascondersi nell’abitazione di un complice in una casa di campagna di Amorosi, dove avrebbero aspettato il momento migliore per allontanarsi.
IL SEQUESTRO – Nel corso dell’operazione sono state sequestrate: due autovetture ritenute “pulite” che dovevano servire da appoggio, utilizzate da due dei banditi; passamontagna, guanti in lattice e fascette in plastica che dovevano servire per immobilizzare gli impiegati; radio ricetrasmittenti per comunicare tra di loro evitando di parlare al cellulare; 2 taglierini di materiale non rilevabile dal metal detector; arnesi atti allo scasso e 3 rotoli di nastro isolante in tela per bloccare e legare le vittime.
COLPO SVENTATO – Dopo aver avuto la certezza che i banditi stavano per effettuare il colpo, i carabinieri hanno predisposto un servizio di appostamento nei pressi della banca e appena i malfattori sono arrivati sul piazzale antistante, li hanno fermati e ammanettati. Due di loro, a bordo di un’auto di appoggio, una Kia Ceed, hanno tentato di dileguarsi sulla via Appia ma sono stati immediatamente bloccati.
I cinque componenti della banda, sono stati successivamente portati presso gli uffici della Compagnia di Montesarchio. Alle contestazioni mosse dai carabinieri hanno fornito parziali ammissioni, mentre uno di loro ha reso ampia confessione con l’assistenza del proprio legale.
A conclusione dell’operazione, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno dott.ssa Flavia Felaco, sono stati associati presso le Case Circondariali di Benevento e Avellino.