Comune di Benevento
Housing Sociale, dopo lunghe ore di discussione il Consiglio Comunale approva l’emendamento alla proposta di delibera

Ascolta la lettura dell'articolo
Alla fine l’emendamento sulla proposta di delibera per l’housing sociale nell’area di Santa Clementina, oggetto del primo punto all’ordine del giorno del Consiglio comunale di ieri, protrattosi fino a notte tarda, è stato approvato con 15 voti a favore e 12 contrari.
L’emendamento si sostanzia, in pratica, nel “deliberare la presa d’atto delle difformità del progetto definitivo, rilevate dalla relazione del Settore Urbanistica con nota protocollo numero 79015 del 14 ottobre 2013 a firma del dirigente, ingegner Salvatore Zotti, e del tecnico incaricato, architetto Simona De Filippo, così come modificato dalla società Giustino all’attenzione della Conferenza di Servizi, sospesa in data 14 ottobre 2013, sia rispetto al progetto preliminare che alle condizioni dettate dal Consiglio comunale in data 21 dicembre 2012 che hanno concretato il “pubblico interesse”sulla proposta”.
L’ultima parola, dunque, passa alla Regione Campania, anche attraverso il rappresentante del Comune in seno alla Conferenza dei Servizi, del responsabile del procedimento.
Le difformità del progetto definitivo, redatto dalla “Giustino Costruzioni”, rispetto al progetto iniziale che aveva ottenuto il pubblico interesse da parte del Comune di Benevento con la delibera n.56 del 21/12 /12, presentate nel corso del suo intervento dal presidente della commissione urbanistica, Leonida Collarile, sono relative al piano finanziario (da un iniziale investimento di circa 88 milioni e 300 mila euro a circa 105milioni e 500 mila euro), alla metratura e al numero degli alloggi ( dai complessivi 426 alloggi iniziali si riducono a 338 e quelli da cedere al Comune calano da 28 a 26 mentre quelli da realizzare come edilizia sociale convenzionata dai 56 originari salgono a 198; ridotti anche da 342 a 114 gli appartamenti di edilizia libera). Stando così le cose, Collarile alla fine della sua relazione ha auspicato la rivalutazione dell’opportunità dell’interesse pubblico e la riattivazione dell’iter amministrativo, anche se stavolta deve passare attraverso al Conferenza dei servizi.
Unanime, comunque, è stato il parere di valutare la necessità di cementificare un’area, come quella di Santa Clementina, di interesse archeologico. Su questo i consiglieri d’opposizione sono stati compatti nel proporre un no secco all’emendamento, che, in realtà, sebbene rimarchi la mancata conferma della sussistenza dell’interesse pubblico, allo stesso tempo prevede una rivalutazione tecnica del progetto affinché possa essere realizzato quello che a più voci da parte dell’opposizione è stato definito un mostro e uno scempio, da contrastare, invece, con il recupero delle case rurali e con un’attenzione alla cultura del paesaggio. Proposta da De Nigris, infine, la istituzione dei “canoni d’affitto sociale”.