POLITICA
Del Basso De Caro: “La De Girolamo faccia nome e cognome di chi complotterebbe a suo danno”

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“Da alcune settimane la stampa nazionale, prima fra tutte Repubblica, ha acceso i riflettori sull’on. Nunzia De Girolamo, deputato di Benevento come me. Pur avendo ricevuto innumerevoli sollecitazioni a rilasciare interviste non ho mai commentato i fatti, gravi e rilevanti, che sono stati, giorno dopo giorno, pubblicati.” Così il deputato del Pd Umberto Del Basso De Caro in una nota inviata alla stampa, più volte tirato in ballo dalla stampa nazionale, ma solo con ipotesi, come possibile mandante di un complotto a danno della De Girolamo.
“Mi sono limitato a dichiarare, in modo netto ed inequivoco, – continua – che in caso di presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti del Ministro, il mio voto sarebbe stato favorevole.
Repubblica del 14 gennaio, pag.7, pubblica le dichiarazioni dell’on. Francesco Boccia, deputato del Pd e marito del Ministro.
L’intervista viene chiusa con una nota nella quale si legge testualmente “Chi l’ha costruita a tavolino? Boccia lo sa ma non lo dice. Lascia intendere che l’identikit corrisponde ad un personaggio preciso di Benevento, un politico. Mentre Felice Pisapia sarebbe solo una pedina”.
Repubblica del 15 gennaio, pag. 6, pubblica una intervista al Ministro ed al termine della stessa il giornalista scrive letteralmente “…la De Girolamo lascia intendere di avere l’arma che ribalterà l’esito del conflitto. Agli altri Ministri ha ripetuto quanto sostiene da giorni in privato: dietro questa storia c’è Umberto Del Basso De Caro, esponente del Pd, avvocato ed ex parlamentare socialista vicino a Bettino Craxi. Di fronte al Parlamento ed al Paese, dunque, denuncerò un complotto che ha radici territoriali frutto di scontri feroci che ruotano attorno al Comune di Benevento, ma che ha finito per essere cavalcato da chi sogna di colpire il governo”.
Chiedo scusa per la lunga premessa ma era necessaria per la migliore intelligenza dei fatti.
Spero vivamente che il Ministro, in Aula, disveli il complotto e, naturalmente, i complottardi indicandone le generalità complete. Ciò mi consentirebbe di intervenire per fatto personale, ai sensi dell’art.42 del Regolamento, offrendo il mio contributo di verità ad una vicenda dal profilo infimo che qualcuno ha interesse ad innalzare a “questione di governo nazionale”. In realtà uno starnuto non può essere scambiato per un uragano.
Ringrazio, dunque, il Ministro per il suo involontario assist e, per la prima volta nella mia vita, sarò costretto ad interloquire con lei nella sede più alta della Democrazia.
Ha pienamente ragione il Segretario del mio Partito a sottolineare la differenza di stile di Josefa Idem, ed ha altresì ragione Francesco Merlo a scrivere su Repubblica di domenica 12 u.s., “se ci pensate bene qui la cosa più pulita è il turpiloquio”.
Ma giro l’amara conclusione di Merlo ai titolari dei poteri previsti dal capoverso dell’art.92 della Costituzione.”