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CRONACA

Sisma nel Casertano. Il geologo Parrella: “Serve sblocco dei fondi per la prevenzione”

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Riceviamo e pubblichiamo la nota del geologo Nicola Parrella che, a seguito del sisma del 29 dicembre, sottolinea l’importanza di una politica che guardi alla prevenzione nei confronti del rischio sismico.

“Questo purtroppo – scrive Parrella – è l’unico modo per difenderci da queste calamità naturali, visto che attualmente non abbiamo la possibilità di fare future previsioni sugli eventi, seguendo l’ esempio da zone a più alta pericolosità sismica rispetto alla nostra come il Giappone e la California.

Innanzitutto – sottolinea – bisognerebbe adeguare gli strumenti normativi nazionali riguardanti la progettazione sismica degli edifici, in quanto le nuove norme tecniche per le costruzioni (NTC 2008 entrate in vigore il 1 Agosto 2009) hanno una serie di “imperfezioni” proprio nella parte riguardante la valutazione dell’amplificazione sismica e necessiterebbero di una revisione.

Mi preme sottolineare che con le attuali conoscenze delle sismologia e dell’ingegneria geotecnica-sismica si può arrivare a progettare (per le nuove costruzioni) e ad adeguare (per le costruzioni esistenti) qualsiasi opera in modo da resistere alle sollecitazioni sismiche provenienti da quello che viene definito come “terremoto di progetto”.

Per dare un segnale in tal senso – aggiunge – basterebbe che la Regione Campania sbloccasse alcuni fondi dei quali si sono momentaneamente perse le tracce e mi riferisco a quelli relativi al “fondo per la prevenzione del rischio sismico” (articolo 11 della legge n. 77 del 24 giugno 2009 di conversione del decreto legge n. 39 del 28 aprile 2009).

Per quanto riguarda l’annualità 2011 dei fondi, previsti dall’OPCM 4007/2012, sono stati stanziati per la regione Campania quasi 18 milioni di euro per l’adeguamento sismico degli edifici pubblici/privati e 1,3 milioni di euro per gli studi di Microzonazione sismica (Con il DPCM 16/03/2012, pubblicato sulla G.U. 15/06/2012, n. 138); tali fondi sono stati erogati dal governo nazionale il giorno 02/10/2012 tramite il decreto n. 4376 del Vice-Capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale.

La possibilità per i comuni, in periodi di ristrettezze economiche di bilancio, di poter accedere a questi fondi – continua il geologo – garantirebbe un’utile base per poi redigere un serio “Piano di Protezione Civile Comunale”; questo strumento infatti dovrebbe avere un’utilità applicativa proprio nel semplificare la gestione delle emergenze provenienti da qualsiasi rischio naturale.

Visto e considerato che una delle prime cose che viene fatta nella realizzazione di un “Piano di Protezione Civile Comunale” è l’individuazione degli edifici strategici (dai quali ad esempio coordinare i soccorsi o predisporre gli stessi come zone di ricovero per eventuali sfollati) viene di per sé naturale capire l’utilità di questi fondi.

Innanzitutto – prosegue – gli studi di Microzonazione sismica, oltre ad essere un indispensabile strumento in fase di pianificazione di eventuali insediamenti civili o industriali, possono dare un’utile indicazione sulle aree del territorio comunale a più alta/bassa amplificazione sismica e quindi possono essere discriminanti nella scelta di eventuali edifici strategici o vie di fuga.

Per quanto riguarda l’adeguamento sismico degli edifici – conclude Parrella – è risaputo che purtroppo una buona parte del patrimonio edilizio pubblico (in particolar modo le case comunali e le scuole) non è a norma dal punto di vista sismico ed è quindi inimmaginabile attualmente che questi edifici possano essere presi in considerazione come “edifici strategici” in un eventuale “Piano di Protezione Civile Comunale””.

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