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Scontri a Palazzo Mosti, il L@p Asilo 31: “Le violente cariche hanno come responsabili Pepe e la maggioranza”

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“La manifestazione di ieri, già autorizzata dalla Questura, doveva concludersi a Palazzo Mosti con la partecipazione di una parte dei cittadini al consiglio comunale che non era a porte chiuse ma era pubblico e accessibile a tutti. All’arrivo della manifestazione il portone di Palazzo Mosti era chiuso e presidiato da un cordone di Vigili Urbani. Al tentativo di prendere parte ai lavori del consiglio comunale c’è stata una violenta carica da parte delle forze dell’ordine fatte arrivare all’occorrenza da Napoli”.

I rappresentanti del L@p Asilo 31 scrivono una nota in merito agli scontri verificatisi nella mattinata di ieri a Palazzo Mosti, dando la colpa di quanto accaduto alle decisioni e al comportamento del sindaco Fausto Pepe e della maggioranza.

Nei giorni precedenti – scrivono – lo stesso Sindaco Pepe ha fomentato allarmismi e tensione pur di giustificare la chiusura delle porte di Palazzo Mosti. Se si fosse acconsentito l’ingresso a Palazzo Mosti e al consiglio comunale così come nella prassi non ci sarebbe stato alcun momento di tensione.

Le violente cariche della giornata di ieri hanno un solo responsabile ovvero il Sindaco e la sua maggioranza che ancora una volta dimostrano totale chiusura ad ogni spazio di confronto riducendo qualsiasi forma di dissenso sociale ad un problema di ordine pubblico. La chiusura di Palazzo Mosti, il continuare ad effettuare i consigli comunali in sale non agibili, aggrapparsi a ridicole delibere interne sulla sicurezza fatte applicare a convenienza sono alla base dei momenti di tensione di ieri.

La maggioranza di Palazzo Mosti – aggiungono – ancora una volta ha dimostrato di essere intollerante a qualsiasi forma di dissenso e attraverso l’uso della forza pubblica impongono scelte politiche che avranno dannose ripercussioni per l’intera comunità.

Come i fatti dimostrano in tutto il paese, il Partito Democratico si nasconde dietro l’utilizzo della forza e della repressione pur di perpetrare scelte dannose per il paese. La maggioranza di Palazzo Mosti Pd-Sel-Idv non gode di alcun tipo di consenso sociale e di fiducia da parte dei cittadini e per impedire a quest’ultimi di prendere parola e partecipare alle scelte che incidono sulla vita della comunità e utilizza in maniera cinica le forze dell’ordine.

Il consiglio comunale di ieri è lo specchio reale della città di Benevento: 29 persone più addetti ai lavori protetti all’interno di un Palazzo Mosti blindato a decidere delle sorti della città e i cittadini cacciati all’esterno e trattati come mero problema di ordine pubblico. Esiste una responsabilità politica di quello che è accaduto ieri e la stessa ricade tutta sulla maggioranza di Palazzo Mosti che dovrebbe prenderne atto e ridare la parola ai cittadini.

Il debito di Palazzo Mosti – prosegue il L@p Asilo 31 – è stato contratto in questi anni per favorire gli interessi dei grandi proprietari della città, esso andrà ad ingrassare ancora di più le rendite della città, gli studi professionali che sugli espropri hanno speculato.

Negare che buona parte del debito della città derivi dalla compravendita di terreni e dalle consulenze agli studi professionali, negare che buona parte del debito deriva da anni di gestioni clientelari è un grave atto e ancora più grave oggi imporre e spalmare sui cittadini il risanamento di quel debito.

La svendita del patrimonio comunale rappresenta un’erosione di reddito indiretto alla vita delle famiglie e dei cittadini in termini di costi sociali, di servizi che andranno a scomparire. Mettere all’asta i box commerciali dei commercianti già in gravi condizioni a causa della crisi e del blocco dei consumi e imporgli l’acquisto attraverso mutui è un atto folle che ha come unico effetto quello di bloccare ancora di più la nostra piccola economia.

Il consiglio comunale di Palazzo Mosti ha una dimensione di classe, esso rappresenta gli interessi della Benevento ricca dei professionisti autonomi e in virtù di questo attua scelte in difesa di questi specifici interessi. Con il risanamento di questo debito – conclude la nota – la ricchezza della città sarà ancora più polarizzata verso una piccola parte di famiglie ricche a scapito dell’intera comunità sempre più povera”.

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