POLITICA
Mancato raddoppio della Telese-Caianello. Pasquale Viespoli attacca De Girolamo e Del Basso De Caro

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L’ex senatore di Coesione Nazionale, Pasquale Viespoli, interviene in una nota a proposito del mancato raddoppio della “Benevento-Caianello”.
E’ stato necessario – scrive Viespoli – un impegno politico e istituzionale straordinario per inserire l’opera nella legge “Obiettivo” come infrastruttura di interesse nazionale. E’ stato necessario un lavoro di quotidiana attenzione per far approvare nel 2006 dal pre-Cipe e dal Cipe, a cui ho partecipato direttamente, un primo finanziamento di 110 milioni.
E’ stato necessario – aggiunge – un pressing continuo su Regione e Governo per individuare il secondo necessario finanziamento di 90 milioni con il Piano per il Sud. Ed è stato altresì necessaria una forte attività di collaborazione con il ministro Passera perché la “Telesina” fosse considerata tra le priorità nazionali nel Def del Governo Monti.
E’ bastato – prosegue – il governo Letta; sono stati sufficienti pochi mesi ai ministri e ai parlamentari del territorio, cioè all’on. De Girolamo e all’on. Del Basso De Caro, per azzerare il lavoro di anni.
Si è partiti con il Decreto del fare e si è completato il disegno con la Legge di Stabilità. Isolato e inascoltato, – continua l’ex senatore – avevo denunciato che con l’emendamento Boccia – Sisto si rischiava non l’accelerazione ma la cancellazione dell’opera. E in ogni caso, si evidenziava il cambio di approccio, il ritorno alla cultura dell’appalto pubblico, con gli stralci e i lotti funzionali che hanno contrassegnato la storia infinita delle “incompiute” italiane.
Con l’emendamento del governo Letta-Alfano, di fatto, si definanzia il raddoppio e si stabilizza l’incertezza.
I suddetti ministri e i parlamentari del territorio, per così dire, cioè l’on. De Girolamo e l’on. Del Basso De Caro, in occasione dell’emendamento al Decreto del Fare, – conclude Viespoli – si precipitarono a rivendicare il risultato, con sprezzo dell’intelligenza, della logica, del buon senso e del ridicolo. Oggi tacciono. La consapevolezza del Nulla”.