Sindacati
Campoli Monte Taburno, interviene la Uil sul “caos” censimento

Ascolta la lettura dell'articolo
La Uil Fpl di Benevento ha inviato la seguente nota al responsabile del servizio finanziario Marzio D’Addio, alla segretaria comunale Sabrina Giannulli, al rappresentante sindacale unitario Fortunato Grasso, al prefetto Ennio Blasco e all’Istat di Roma: “In riscontro alla nota del 25.09.2013 prot. n. 2379 del rag. Marzio D’Addio, che nulla aggiunge rispetto a quanto già superficialmente riportato nella precedente del 12.08.2013, si fa presente che non devono essere i dipendenti a dire cosa hanno fatto per il 15° censimento della popolazione, ma deve essere il responsabile dell’Ufficio comunale del censimento medesimo a indicare chi e quando ha partecipato alle operazioni. E, sulla scorta del contributo dato da ogni singolo dipendente, erogare il compenso! Qui la storia è nata male. Come si ricorderà, per non far svolgere le operazioni di censimento ai dipendenti interni, fu ideato un apposito bando di selezione per reperire alcuni addetti che non appartenessero alla struttura comunale (cosa peraltro vietata dalle raccomandazioni Istat, e valida solo quando l’ufficio non avesse personale disponibile). Quindi, dopo aver fatto la frittata, ora si passa alla manfrina dicendo ai dipendenti: “dimmi cosa hai fatto?”. Una fatto senza precedenti! Ciò premesso, si prega voler intervenire per ripristinare la legalità e la decenza”.
“Continua la condotta pressappochistica del comune di Campoli del Monte Taburno – osserva Antonio Pagliuca, segretario responsabile della Uil Fpl di Benevento – in ordine alla gestione del personale. Dopo aver impedito ai lavoratori dell’ente di poter espletare le operazioni relative al censimento della popolazione, così come avvenuto negli altri comuni sanniti, arriva anche lo sfottò! In buona sostanza, il responsabile dello stesso censimento Marzio D’Addio, non sapendo che pesci prendere, in quanto non ha autorizzato per iscritto alcun lavoratore dell’ente, chiede agli stessi dipendenti se per caso sanno di aver lavorato per il censimento, al fine di poter liquidare circa duemila euro. Naturalmente tutto ciò è ascrivibile alla condotta antisindacale che il sindaco Mario Saverio Orlacchio utilizza nei confronti dei suoi collaboratori e dei rappresentanti sindacali. Siamo veramente alla frutta e ce ne dispiace”.