Sindacati
Crisi dell’AMTS, i sindacati insorgono: “I lavoratori hanno bisogno di certezze”

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Riceviamo e pubblichiamo la nota congiunta della Cgil, Cisl e Uil in merito alla situazione della Amts, azienda di trasporto pubblico di Benevento. Di seguito il testo della nota.
“In questi giorni drammatici del trasporto urbano di Benevento, con notevoli sofferenze per i lavoratori ed i cittadini, nella vicenda dell’AMTS si aggiungono, ora per ora, dichiarazioni e prese di posizione che nulla di nuovo introducono nel tentativo di sbloccare la situazione, se non alimentare false aspettative e confusione tra i lavoratori.
Non si può chiedere, a questo punto, senso di responsabilità ai soli lavoratori (come già in precedenza dalle scriventi rilevato) allorquando chi ha gli obblighi e le funzioni non svolge la sua parte.
Ci sarebbe stato bisogno che ognuno, per le proprie competenze, si assumesse le responsabilità e operasse in tal senso.
A questo punto della situazione, così angosciante e penosa, non si può chiedere di riprendere il servizio senza fornire una qualsiasi proposta di soluzione che possa permettere agli sventurati dipendenti di tornare al lavoro.
Questo stato di cose non è certamente ascrivibile ai lavoratori; al contrario ha chiare e precise responsabilità di cui sicuramente si dovrà in seguito tener conto.
L’esasperazione e la rabbia hanno portato i dipendenti a questa dolorosa decisione; senza stipendio, con prospettive future incerte e minacciose, non è possibile pretendere ancora senso di responsabilità e spirito di sacrificio.
Questa fase così delicata avrebbe presupposto che l’azienda intervenisse garantendo la continuità del servizio, cercando di dare un po’ di ossigeno ai lavoratori, non limitandosi alle anticipazioni, ma reperendo le risorse dai parcheggi o con altri mezzi (riconoscimento del debito contratto fuori bilancio).
Si ha l’impressione, in forza anche dei normali tempi della giustizia italiana di cui si è sempre rispettosi e con il tacito assenso delle Istituzioni, che si attenda solo il fallimento e quindi la fine di questa azienda.
A questo inaccettabile immobilismo, fa da contraltare un profluvio di dichiarazioni, di apparizioni, in una tempesta mass-mediatica dove tutti si ergono a giudici e soloni della vicenda.
Alle scriventi sembra che si stia giocando non una partita tecnica per risolvere la questione AMTS, ma una partita politica giunta quasi allo scadere.
Questa O.S. non si eleva a giudice nella vicenda entrando nel merito propriamente giuridico-legale, ma da esperienze precedenti, a chi proclama certezze di non fallibilità di aziende facciamo notare che sono fallite la ACMS di Caserta (di proprietà del Comune e della Provincia di Caserta), la EAVBUS (di proprietà della Regione Campania), per non parlare della CSTP di Salerno a cui essendo stato concesso il concordato preventivo ma respinto il piano di risanamento, va verso l’amministrazione controllata.
Questa è l’esperienza vissuta e in tutte queste circostanze chi ha sempre pagato sono stati i lavoratori con perdita dei livelli occupazionali e riduzioni di salario.
Il tempo delle chiacchiere è finito; bisogna intraprendere un colloquio con i lavoratori dando loro garanzie sui pagamenti e prospettive chiare e certe sul loro futuro”.