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Toppa Infuocata, bruciano ancora le ecoballe. Il sindaco Caputo: “Atto premeditato, forse implicazioni camorristiche”
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Bruciano ancora le ecoballe di “Toppa Infuocata”. Da quasi 48 ore i vigili del fuoco lavorano interrottamente per cercare di spegnere completamente le fiamme. Nel pomeriggio i pompieri del Comando Provinciale di Benevento hanno sversato sull’incendio sabbia, ghiaia e cemento nel tentativo di creare un cappello di soffocamento capace di spegnere lentamente le fiamme.
Precedentemente c’era stato l’intervento da parte dell’elicottero Erickson S64 in dotazione alla flotta aerea del Corpo Forestale dello Stato, invece, che è servito per raffreddare il sito in modo da permettere ai cschi rossi di avvicinarsi il più possibile alle ecoballe. Il velivolo, in funzione dalle 13 alle ore 17 di questo pomeriggio, ha effettuato 21 lanci sganciando 10mila litri d’acqua per ogni singolo passaggio.
E se le fiamme al momento sembrano essere sotto controllo, non si placa affatto la polemica del primo cittadino di Fragneto Monforte, Raffaele Caputo. “Il rogo – ha spiegato il sindaco – è stato appiccato in luogo dove i mezzi dei pompieri non potevano intervenire con facilità. Questo denota una premeditazione nell’atto, che non esclude la mano della camorra”.
“Le fiamme – prosegue il sindaco – potevano essere domate prima, ma non c’è stato possibile utilizzare un escavatore per aprire la strada ai mezzi di soccorso”.
Ora invece il conto per l’utilizzo del cemento e dell’elicottero si aggira, secondo Caputo, intorno ai 100mila euro. Spesa che – spiega il sindaco – poteva essere risparmiata con dei semplici interventi di manutenzione.
Per risolvere definitivamente il problema, Caputo ha anche richiesto l’intervento dell’esercito e della protezione civile.
Intanto si procede anche con lo sgombero dei cittadini che vivono nei pressi di Toppa Infuocata. Per loro l’amministrazione comunale a predisposto degli alloggi in alcuni bed and breakfast della zona.
“Molti però – racconta il primo cittadino – non vogliono abbandonare le case per curare animali e coltivazioni”. L’incendio ha creato dei problemi anche nel vicino comune di Ponte, dove nella serata di ieri le attività commerciali sono state costrette a chiudere a causa del fumo.
Antonio Zamparelli