AMBIENTE
Mala depurazione: Benevento tra le città non in regola. Da gennaio 2016 scatteranno le sanzioni Ue

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Intere aree non raggiunte da servizi di depurazione delle acque reflue; città che non hanno una rete fognaria o in cui il servizio di depurazione copre praticamente il 100% degli abitanti, altre in cui non si arriva al 25%. Secondo i dati Istat più recenti (2009), in Italia la copertura di un servizio di depurazione adeguato arriva al 76% circa del totale del carico inquinante prodotto, con l’82% nel Nord, il 79% al Centro e il 66% circa al Sud e Isole.
Stando a quanto rileva il rapporto Ecosistema Urbano 2011 di Legambiente, per quanto riguarda i capoluoghi di provincia, sono 5 i comuni in cui meno della metà della popolazione è servita da depuratore: tra questi Benevento con il 20%.
E’ la maladepurazione infatti la priorità da affrontare da nord a sud della Penisola: sotto accusa ancora le foci di fiumi, torrenti e canali, dove la campagna 2013 di Legambiente, Goletta Verde, ha rilevato il 90% dei punti critici.
La dead line è il 1 gennaio 2016. Da quella data scatteranno le sanzioni che la Ue ha comminato all’Italia, con sentenza definitiva, per non aver costruito sistemi di depurazione adeguati. Le multe sono salate, vanno da una tantum da pagare immediatamente, calcolata sulla base del Pil nazionale e che potrebbe essere di quasi 10 milioni euro, ad una ammenda giornaliera, calcolata sulla mora tra la messa in regola rispetto alla data di esecutività della sentenza, che potrebbe andare da 11mila a 700mila euro al giorno. Un salasso che sembra inevitabile, considerando che città ed aggregati urbani messi sotto accusa dall’Unione a causa del sistema fognario inadeguato sono oltre 800.
La situazione più critica è nel Mezzogiorno dove non sono in regola città come Agrigento, Avellino, Benevento Campobasso, Crotone, Isernia, Napoli, Reggio Calabria e Salerno.