Sindacati
Comunità Montana Titerno, scontro sul fondo per la produttività. Cgil e Cisl: “Ricorso alla Corte dei Conti”

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Dura nota dei responsabili Cgil- Fp, Raffaele Fonzo e Cisl-Fp, Antonio Forgione in merito alla vertenza dei lavoratori delle Comunità Montane.
“La gravissima situazione in cui versano scrivono – ha ormai raggiunto livelli non più sopportabili. Nell’assordante silenzio delle istituzioni e degli stessi Enti locali interessati (Comuni) si sta lentamente consumando l’agonia di un ente importante per la programmazione e la gestione di un territorio, quello montano, gravemente depauperato e lasciato all’incuria più completa.
Al caos istituzionale, con una Regione che non decide ed è paralizzata completamente, ad un piano antincendio (sappiamo bene cosa significa per il nostro territorio) raffazzonato ed inefficace, alla mortificazione dei lavoratori che per mesi non percepiscono il salario, si aggiungono situazioni locali al limite dell’assurdo.
E’ il caso – precisano – della Comunità Montana Titerno-Alto Tammaro, che convocati i sindacati per la costituzione del fondo per il salario accessorio, ha comunicato che il fondo stesso era completamente assorbito dalle posizioni organizzative e non era pertanto possibile prevedere altri istituti contrattuali quali rischio, disagio, straordinario, reperibilità etc, bloccando di fatto ogni attività che non fosse meramente burocratica ed auto referenziali (crediamo sia il solo caso in Italia).
Si da il caso che la stessa Comunità, pur in presenza di una ridotta attività, per le cause innanzi evidenziate, ha in organico ben tre dirigenti, il cui costo è estremamente rilevante per il bilancio dell’ente, e due posizioni organizzative, su un totale di circa trenta unità lavorative, vale a dire, cinque generali senza…truppe.
Visto che in nessuna considerazione sono state tenute le nostre osservazioni e la richiesta di modifica della destinazione del fondo per la produttività, saremo costretti ancora una volta a richiedere l’intervento della Corte dei Conti, del Ministero della funzione pubblica e della Presidenza della Giunta Regionale della Campania, a cui invieremo tutti gli atti, chiedendo il loro intervento, ognuno per la propria competenza, per ripristinare un minimo di agibilità contrattuale e di logica organizzativa”.