CRONACA
Rifiuti pericolosi sversati nelle campagne di Ceppaloni. In manette un 46enne del luogo che gestiva il traffico illecito
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Nelle prime ore della mattinata odierna, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia – 150 uomini del Corpo forestale dello Stato della Campania, hanno eseguito 11 ordinanze di custodia cautelare personale emesse dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Napoli nei confronti di titolari di aziende e proprietari di terreni, gravemente indiziati, a vario titolo, di realizzazione di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti e di gestione di discariche illegali di rifiuti speciali pericolosi.
Sono stati inoltre, sequestrati 36 autocarri e una discarica sepolta in un terreno esteso per circa 10.000 mq.. Sono stati, infine, notificati 22 avvisi di garanzia nei confronti di persone a vario titolo collegate al traffico illegale.
L’attività investigativa, avviata nel gennaio 2011, dal Corpo forestale dello Stato, Comando provinciale di Benevento e Comando Stazione di Montesarchio, condotta con intercettazioni telefoniche e video riprese oltre che con numerosi servizi d’osservazione e controllo del territorio, ha permesso di documentare l’esistenza di una ramificata rete per l’attività organizzata dedita al traffico illecito di rifiuti speciali pericolosi, solidi e liquidi che sono stati tombati nei terreni del Comune di Ceppaloni.
In particolare gli uomini del Corpo forestale dello Stato hanno rinvenuto sepolti non meno di 10.000 metri cubi di rifiuti pericolosi sanitari a rischio infettivo – siringhe usate, provette, aghi, flebo, – mescolati artatamente dai gestori della discarica abusiva con altri rifiuti speciali provenienti, prevalentemente da cantieri edili della vicina Benevento. Questi ultimi rifiuti conferiti illegalmente da parte di ditte compiacenti, che in tal modo traevano un consistente vantaggio economico risparmiando gli oneri del normale smaltimento dei rifiuti.
L’azienda che gestiva la discarica abusiva era in totale assenza di ogni possibile autorizzazione amministrativa e il suo giro di affari è risultato non inferiore a circa 2 milioni di euro.
In mantette il titolare dell’azienda che gestiva l’illecito traffico di rifiuti, Giustino Tranfa, 46 anni, originario di Ceppaloni, volto noto nell’ambiente dello smaltimento illegale dei rifiuti, già arrestato in passato e coinvolto nell’operazione Chernobyl (nell’inchiesta anche la questione dei rifiuti tossici spacciati per compost), che ha illegalmente trattato, oltre ai rifiuti solidi, anche rifiuti liquidi, attraverso lo sversamento da carri botte nell’area posta a valle dei terreni sequestrati: sversamento, come è noto estremamente pericoloso, in quanto tende a penetrare nel terreno ed inquinare le falde acquifere sottostanti.
Gli uomini del Corpo forestale dello Stato, attraverso una meticolosa e paziente opera di classificazione documentale e verifiche territoriali, hanno ricostruito la documentazione acquisita nel corso delle indagini che ha evidenziato una fitta ragnatela di rapporti intessuti dal sodalizio criminale in concorso con vari imprenditori.
In considerazione della vastità del territorio interessato dall’operazione e considerata l’imponente rete territoriale di illeciti hanno partecipato all’operazione oltre al Comando Provinciale di Benevento, anche il Comando Regionale della Campania e i Comandi Provinciali di Napoli, Avellino e Caserta, coordinati dalla Centrale Operativa di Napoli.