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Summer Sport, “Non giochiamo col cuore”: grande partecipazione all’incontro con il prof. Francesco Fedele

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L’unico rammarico per lo staff dell’ARS Gamma, in merito all’organizzazione dell’incontro “Non giochiamo col cuore”, svoltosi giovedì sera, può essere dovuto alla necessità di allestire il salotto nella club house del Tennis Club 2002, anziché negli spazi esterni del circolo, a causa dell’incertezza metereologica.
Ciò perché in molti, nonostante i posti a sedere fossero esauriti, hanno ascoltato con interesse, anche dall’esterno della club house, le parole del professor Francesco Fedele. Il cardiologo del policlinico Umberto I di Roma, ospite d’onore dell’incontro tenutosi nell’ambito del Summer Sport 2013, ha illustrato l’importante attività di sensibilizzazione alla prevenzione cardiovascolare che la Fondazione Italiana Cuore e Circolazione Onlus, da egli presieduta, porta avanti soprattutto tra gli sportivi e i ragazzi ormai da anni.
Una partecipazione che ha positivamente impressionato lo stesso Fedele, il quale ha rimarcato che “analoghi eventi organizzati presso i Municipi di Roma si sono svolti tra la generale indifferenza dei cittadini”.
La prevenzione, come emerso dagli interventi del professor Fedele e di Ugo Dell’Unto, Responsabile dell’unità operativa di pre-ospedalizzazione dell’azienda ospedaliera “Gaetano Rummo” di Benevento, è e deve diventare, con gli opportuni accorgimenti normativi, senza dubbio la chiave di volta per evitare drammatiche morti per arresto cardiaco durante l’attività sportiva.
Secondo il cardiologo romano “le maglie della prevenzione vanno strette di più e “a monte”. È in quest’ottica che si inserisce l’attività della Fondazione Italiana Cuore e Circolazione Onlus, la quale, grazie ad un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, non solo ha informato i ragazzi sui corretti stili di vita per ridurre il rischio cardiovascolare, ma ha anche effettuato un monitoraggio diretto, sottoponendo gli studenti ad un esame con l’elettrocardiogramma.
Ma questo, è solo il primo, possibile, livello di prevenzione. Fedele parla anche della prevenzione cosiddetta “secondaria”, che deve intervenire “ogniqualvolta gli esami e i controlli preventivi, per quanto meticolosi, non riescono ad evitare il verificarsi di un arresto cardiaco “sul campo”.
Anche in quest’ambito la Fondazione si è spesa nell’organizzazione di corsi BLS-D (Basic Life Support), ancora una volta destinati a studenti e docenti, mirati all’apprendimento delle manovre di primo soccorso, rianimazione cardio-polmonare e dell’uso del defibrillatore semi-automatico. Defibrillatore, il cui obbligatorio possesso da parte delle società sportive professionistiche e dilettantistiche, è uno dei cardini del decreto cd “Balduzzi”.
Tale decreto, che ridefinisce anche “la disciplina della certificazione non agonistica e amatoriale”, ha rappresentato l’input dell’intervento del dottor Ugo Dell’Unto, secondo il quale, ai fini della certificazione dell’idoneità alla pratica sportiva, non dovrebbe esserci nessuna differenza tra sportivi amatoriali e agonisti; entrambi dovrebbero essere meritevoli della medesima attenzione da parte del medico sportivo, e tenuti a sottoporsi agli stessi controlli.
Questo perché gli amatori, spesso sono più a rischio degli sportivi professionisti, in quanto potenzialmente più esposti agli infortuni e meno consapevoli dei rischi. Un concetto che Dell’Unto rende esplicito con un calzante esempio: “Se un pallone viene lanciato a dieci metri, Francesco Totti è probabilmente consapevole dell’impossibilità di raggiungerlo prima del difensore, mentre l’adolescente che gioca con i propri coetanei si lancerà nella corsa per arrivarci per primo. Ora – si chiede Dell’Unto – chi dei due è l’agonista, e quale dei due è il soggetto più a rischio?”.
Tra i presenti, anche l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Benevento, Emilia Maccauro, la quale, ascoltando con grande interesse gli interventi di Fedele e Dell’Unto, in un breve intervento di saluto “ha ipotizzato e auspicato la possibilità di una collaborazione tra il Comune di Benevento e la Fondazione presieduta dal professor Fedele” per l’educazione dei giovani alla prevenzione cardiovascolare.
Il sociologo Enzo Giangregorio, che si è speso attivamente per l’organizzazione dell’evento insieme all’ARS Gamma, ha evidenziato infatti che l’attività di Fedele, e della Fondazione da lui presieduta, non si limita alla prevenzione; in occasioni come quella di giovedì sera, egli “fa cultura”.
In questo modo, l’importanza di adempiere a tutti gli opportuni controlli medici prima di iniziare a praticare sport, si trasforma in un valore socialmente e intrinsecamente condiviso. Una necessità, quella far comprendere a tutti l’importanza della prevenzione, evidenziata anche nel proprio saluto istituzionale, dal delegato provinciale del CONI, Mario Collarile.
Prima a cogliere il messaggio che non si debba in alcun modo “giocare col cuore”, è stata l’ARS Gamma stessa, che ha chiesto a tutti i partecipanti al torneo di basket del Summer Sport 2013 di sottoporsi a un elettrocardiogramma, i cui referti sono stati consegnati proprio a margine dell’incontro.