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Eav, sindacati contro il piano di rientro del commissario Voci: “Chiediamo incontro urgente con Caldoro”

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“La situazione che ci è stata prospettata è drammatica”. Così le segreterie regionali dei sindacati commentano al termine dell’incontro di ieri con il commissario ad acta del Gruppo Eav, Pietro Voci.
Secondo le sigle, i corrispettivi relativi agli obblighi di servizio pubblico previsti dall’Assessore Regionale ai Trasporti sono assolutamente insufficienti ad assicurare la continuità aziendale ed il normale esercizio ferroviario (a fronte di 184 milioni necessari ne vengono erogati soltanto 120).
Non solo: mancano le risorse necessarie a garantire la normale manutenzione; i fornitori temendo di non essere pagati non assicurano il materiale per cui aumentano le criticità per l’infrastruttura e per il servizio di trasporto; non sarà corrisposta ai lavoratori la 14esima e l’una tantum contrattuale.
“Il Commissario ad acta, Prof. Voci, – scrivono nella nota – ci ha informato di aver presentato al tavolo tecnico del Ministero il piano di rientro di EAV s.r.l. Sono previsti tempi lunghi per l’approvazione, con la conseguenza che le difficoltà si acuiranno sempre di più perché i Fondi FAS per il ripiano delle perdite e per le spese per gli investimenti non saranno erogati.
Nel comunicato unitario, le sigle sindacali spiegano anche perché non condividono il piano di rientro predisposto dal Commissario. Questi i motivi: è stato rappresentato solo genericamente e senza il supporto cartaceo; l’equilibrio di bilancio è previsto a dicembre 2015, mentre invece l’art. 16 del Decreto Cresci-Italia prevede la possibilità di un piano di rientro dal disavanzo della durata massima di 60 mesi, che darebbe la possibilità di dilazionare maggiormente l’efficientamento della Società ed i sacrifici richiesti ai lavoratori; la separazione societaria tra Infrastrutture e Trasporto comporta maggiori costi (il numero dei dirigenti è eccessivo e le strutture sono duplicate) e rischi occupazionali per la Società di Trasporto soggetta alla liberalizzazione.
Non è accettabile, in un contesto di scarsità di risorse, – continuano – che il prof. Voci emani un avviso pubblico per la selezione di una lista di esperti in materie giuridiche ed economiche per la costituzione della struttura di supporto del Commissario ad acta. Quali sono i costi? Perché non si utilizzino le risorse interne al Gruppo EAV?
Infine – aggiungono le segreterie regionali – non conoscendo la fattibilità del piano e l’approvazione da parte ministeriale, ci sembra inutile lo spostamento di personale amministrativo ad altre mansioni, che porterebbe ad un sacrificio inutile, con un aumento dei costi e con la perdita di benefici economici derivanti dalle attività attualmente svolte. Non accetteremo che si metta a rischio la sopravvivenza dell’EAV.
Chiediamo – concludono – un urgente incontro al Presidente della Giunta Regionale, on.le Stefano Caldoro, per affrontare con immediatezza e decisione il grave problema della più grande azienda di Trasporto Pubblico della Campania. Contestualmente proclamiamo lo stato di agitazione di tutto il personale del Gruppo EAV s.r.l. che sfocerà in iniziative di lotta nel rispetto della normativa vigente”.