CULTURA
Al Massimo Libero Teatro porta in scena “Beata Castità”
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Al Teatro Massimo di Benevento è andato in scena “Beata Castità”, lo spettacolo conclusivo del laboratorio teatrale, organizzato da Libero Teatro, ormai all’ottavo anno di attività, dal mese di novembre a maggio. Tanti gli amanti del teatro che si sono recati al Massimo per assistere allo spettacolo. Una commedia brillante in due atti, che ha visto salire sul palco volti noti e nuovi in uno spettacolo leggero e divertente. A curare la regia Mariella De Libero, che abbiamo incontrato dietro le quinte, poco prima dell’inizio dello spettacolo.
Una commedia che vuole permettere al pubblico di staccare con l’austerità dei tempi, almeno per poche ore, e che si avvale dell’energia e della grinta di Francesco.
Spaziare tra i generi teatrali è una prerogativa di Libero Teatro che ha inteso offrire agli allievi l’opportunità di sperimentare i ruoli più disparati in contesti drammaturgici diversi o spesso del tutto nuovi, nati e maturati durante le attività di laboratorio. “Il testo- afferma Mariella De Libero – è solo un pretesto per creare, inventare e reinventare storie nelle quali il vissuto di ognuno è trasmutato nella finzione scenica. E tutte le discipline che vengono insegnate durante il laboratorio, dizione, improvvisazione, mimica, gestualità, concorrono a raggiungere l’obiettivo di una interpretazione nella quale, per dirla con Lecoq, non si recita se stessi, ma con se stessi; è in questo che risiede la meravigliosa ambiguità dell’attore”.
“Beata castità”, molto liberamente ispirata alla classica commedia “Le pillole di Ercole” di Hannequin e Bilhaud, è un lavoro teatrale caratterizzato da equivoci e inconsapevoli trasgressioni, sconvenienti contagi e irriverenti slanci altruistici, in un carosello di personaggi e situazioni che fanno più fatica a dissimulare le proprie pulsioni che non a manifestarle. “Quella di mettere in scena una commedia brillante – aggiunge la regista – è stata una scelta condivisa, forse scaturita dal bisogno di contravvenire all’austerità dei tempi, ma la messa in scena di un testo comico non è meno impegnativa di quella di un’opera drammatica, e tutto quello che può, all’occhio profano, apparire affidato all’estemporaneità, è frutto, invece, di uno studio attento e di un continuo lavoro di perfezionamento.
Avvocati, architetti, biologi, e professionisti in diversi settori sono, uniti dalla passione per il teatro, gli interpreti e i personaggi della pièce: Dottor Frontignan, Marvin Tomasiello, Angelica , Adele Ceniccola, Dottor Lavirette, Sandro Mattera, Massimo Levardier, Pasquale Fiore, Colonnello Lecanapier, Maurizio Donato, Jonathan Brackson, Giuseppe Villani, Signora Bicot, Iolanda Mattiello, Odette, Viviana Olivieri, Liopold, Leopoldo Maio, Ambrogia, Mariasimona Marrone, Charlotte, Maria Paola Cosmetico, Madre Superiora, Claudia De Libero, Suor Geneviève, Barbara Facchiano, Suor Luciènne, Sara Di Cosmo. Le consorelle, Sara Calabrese e Annarita De Libero. Le coreografie sono a cura della Flash dance School Two di Veronica De Blasio, con la partecipazione del coro Mus-T .