Valle Telesina
Referendum a 5 stelle contro il digestore, Aceto: “Ma nel loro programma sono favorevoli a questi impianti”

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In relazione alla promozione di un referendum popolare contro l’ipotesi del biodigestore anaerobico di piccola taglia, modulare e rimovibile, di cui si discute da qualche settimana, sono necessarie alcune precisazioni. L’iniziativa è assunta da una parte del Movimento 5 Stelle di Telese Terme, denominata “Telesini a 5 Stelle”.
“Al fine di garantire la massima chiarezza – scrive il vicesindaco di Telese Terme Gianluca Aceto – in una vicenda in cui continuano le confusioni e, talvolta, le strumentalizzazioni, si riporta integralmente il programma elettorale del Movimento 5 Stelle: https://s3-eu-west-1.amazonaws.com/materiali-bg/Programma-Movimento-5-Stelle.pdf. Si può notare che nel paragrafo ENERGIA, all’ultimo punto, è riportato il seguente obiettivo: “Incentivazione della produzione di biogas dalla fermentazione anaerobica dei rifiuti organici”.
Riteniamo che i promotori del Comitato debbano spiegare i motivi reali di un’opposizione che appare dettata da pregiudizi localistici e non da dati di fatto.
Senza aver ancora deciso nulla, nemmeno il sito in cui eventualmente ubicare l’impianto, l’Amministrazione comunale sta procedendo alle verifiche e agli approfondimenti che sono opportuni e imprescindibili, garantendo ampie possibilità di discussione pubblica. In caso di esito positivo, l’Amministrazione realizzerebbe un punto programmatico condiviso e propugnato da tanti, tra cui anche il Movimento 5 Stelle. Chiariscano, i Telesini a 5 Stelle, perché sul piano nazionale sono a favore degli impianti di digestione anaerobica (addirittura anche di grossa taglia) e sul piano locale si impegnano addirittura per un referendum popolare che dica NO a un mini impianto da 3.000 tonnellate all’anno, a prescindere da ogni valutazione di merito. Se un movimento radicale come quello di Beppe Grillo valorizza i digestori anaerobici nel suo programma nazionale, uno dei più avveduti e accorti dal punto di vista energetico e ambientale, qualcosa di positivo questi impianti devono pure averlo.
La contraddizione appare davvero stridente e sembra interamente ascrivibile a motivazioni strumentali, volte soprattutto alla ricerca di visibilità politica e non tanto ad una discussione di merito. Che si tratti di una strumentalizzazione politica lo dimostra anche il nome scelto dagli attivisti: il Comitato Spontaneo di Volontariato “Telesini a 5 Stelle-Contro il Biodigestore” sembra il nome di una commissione di partito.
Rinnoviamo l’invito al dialogo costruttivo. Vogliamo procedere alla formazione del gruppo di lavoro aperto, cui affidare l’approfondimento tecnico, che deve essere scevro da ogni sorta di pregiudizio ideologico o da logiche di interesse politico o localistico”.