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Comune di Benevento

Tredici consiglieri di minoranza replicano al Sindaco: “Facile scaricare le colpe su di noi”

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Dopo le dichiarazioni rese ieri dal sindaco di Benevento Fausto Pepe che, sulla “mancata” seduta di consiglio comunale, aveva puntato il dito contro l’opposizione dicendo – “sa solo uscire dall’aula e non garantire magari un numero legale”, arriva la replica dei consiglieri di minoranza. In una nota stampa ciascuno (eccetto Roberto Capezzone ndr) ha commentato le parole del primo cittadino.

Luigi De Nigris: “Chi, come il Sindaco ieri, tenta di far credere che la mancata risoluzione dei tanti problemi della città è dovuta alla mancata collaborazione della minoranza, non pone un problema politico: pone un problema esistenziale. Trovare sempre scappatoie quando non si vuole guardare dentro se stessi è la cosa più facile al mondo. C’è invece bisogno di coraggio per ammettere ed accettare le proprie responsabilità. Aveva ragione Pasolini: il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia”.

Mario Pasquariello: “La faccia tosta del Sindaco non ha limiti. Scaricare la pochezza e la sciatteria politico amministrativa della sua compagine di governo e della maggioranza consiliare che la sostiene sull’opposizione è l’estremo e disperato tentativo di chi, dopo aver affossato la città, è giunto al suo definitivo capolinea. Sindaco: le dimissioni sono un dovere!”

Luigi Trusio: “Come avevamo previsto e come avevo dichiarato in conferenza stampa, il sindaco ha scaricato le colpe sul l’opposizione. Ormai è l’unica opzione perseguibile per tentare di giustificare l’inconsistenza amministrativa della sua maggioranza, dilaniata dalla competizione interna e dall’ambizione oltre che ossessionata dalle poltrone. Crescita, occupazione e sviluppo per loro sono sempre in fondo alla lista delle priorità”. 

Oberdan Picucci: ”Farsa o tragedia, e’ difficile definire lo spettacolo messo in atto da Pepe e dai suoi accoliti. Invece della diretta streaming del Premio Strega sarebbe stato divertente per la Città assistere in diretta alla riunione della maggioranza, con qualche discolo Pierino rimproverato dall’ arrabbiato maestrino”.

Carmine Nardone: “Le affermazioni contro l’opposizione si commentano da sole. La verità è invece la nebbia che c’è sul bilancio, sul rendiconto e sui conti del Comune; sui debiti fuori bilancio e sull’idea, molto approssimativa, che si ha sul salva enti. Questo aspetto non è eludibile e non può restare a lungo nascosto. L’opposizione, al contrario di ciò che si dice, mostra invece sensibilità ed attenzione per far emergere, con ogni sforzo, queste difficoltà”.

Raffaele Tibaldi: “Siamo diventati la città più cara d’Italia. Abbiamo una montagna di debiti da pagare e in cassa non c’é più un Euro. In una simile situazione occorrerebbe una guida sicura, attenta alle esigenze della gente ma capace di far quadrare i conti. La città è stanca dei giochini di chi fa la politica per mestiere e di quelli che dalla politica tirano fuori di che campare. Abbiamo raschiato il fondo del barile è tempo di cambiare”.

Enzo Lauro: “Ci troviamo di fronte all’ennesimo atto di incapacità dell’Amministrazione Pepe. La pochezza dei contenuti emerge dal solito inno di battaglia ( o meglio di difesa) “ E’ tutta colpa dell’opposizione” …e poi??? ….. poi il gregge obbedisce al suo pastore”.

Mario Cangiano: “Ancora a giocare allo scarica barile ? Le responsabilità politiche della questione Amts sono tutte in capo al primo cittadino, così come in capo al primo cittadino pesano le responsabilità di una gestione improvvida del debito nella pregressa e nell’attuale amministrazione. Si doveva fare risanamento e non propaganda. Posso affermare che si fanno sempre più evidenti e valide le motivazioni che giustificarono il passaggio del mio gruppo all’opposizione del Sindaco Pepe”.

Francesco De Pierro: ”Ieri la cosa più sensata da mettere in atto erano le dimissioni. Il Sindaco ha perso una buona occasione per mettere fine ad una esperienza di governo non più credibile, sia sotto l’aspetto politico che amministrativo. Scaricare le proprie responsabilità su un opposizione che più volte gli ha segnalato i corto circuiti che lo avvolgono è davvero poca cosa”.

Luigi Ambrosone: “Il Sindaco ancora una volta se la prende con gli altri per coprire le inefficienze della maggioranza comunale. Questa volta tocca ai consiglieri di minoranza, qualche giorno fa ha invece inveito contro i dipendenti Amts colpevoli di non tacere sulla mancata percezione dello stipendio da tre mesi. Sette anni ancora non sono bastati per comprendere che nessuno gli crede più nessuno; che le responsabilità del disastro cittadino sono sue e di chi lo sostiene. Dimettersi, seriamente, e non a chiacchiere, significherebbe fare il bene della città”.

Nazzareno Orlando: “Lo stile non è acqua. Il Sindaco, nella giornata di ieri, ha dimostrato di non avere né la dignità né la responsabilità per  concretizzare le sue dimissioni. Le successive dichiarazioni hanno confermato che ormai il cosiddetto “bene comune” è stato definitivamente  sacrificato sull’altare dell’arroganza e dell’ipocrisia. Se vi aggiungiamo i commenti provenienti dalla sua maggioranza mirati esclusivamente a ribaltare la verità di quanto accaduto e tesi ad addebitare all’opposizione responsabilità che non le competono… il cerchio si chiude! L’umiltà e la serietà sono sconosciute a chi quotidianamente pensa di “detenere il potere “e non di essere espressione di tutti i cittadini. Ancora una volta, infatti, si è confermato il principio che vincere non significa saper governare!”

Giovanni Quarantiello: “Ci vuole una certa dose di spregiudicatezza per incolpare altri delle proprie incertezze e difficoltà. L’opposizione non fa altro che il suo lavoro: far emergere ciò che non convince, ciò che non le sembra utile alla collettività. La maggioranza è allo sbando, incapace di fornire risposte ai problemi, scarica le proprie inadeguatezze sugli altri”.

Luigi De Minico: “Il Sindaco ha annunciato le dismissioni? Solo un mossa tattica! Lui sa bene che le dimissioni non si annunciano, ma si formalizzano al Segretario Generale, non al segretario del partito. Forse solo i più sprovveduti non hanno capito che con questi stratagemmi il Sindaco non fa altro che rafforzare la propria posizione nei confronti della sua maggioranza. Vedere consiglieri comunali soggiogati allo strapotere del sindaco, corrergli dietro in ogni occasione, inverte i rapporti di forza all’interno del Consiglio in quanto nessuno potrà mai “osare” di dissentire da ciò che il Sindaco impone”.

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