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“Autista maleducato e alla guida col telefonino”. La protesta di un cittadino invalido contro l’Amts

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dal sig. Nicola Antonelli, che protesta contro la “maleducazione” e la guida “pericolosa” di un autista dell’Amts di Benevento. Nella sua missiva, il cittadino denuncia un episodio di grave disservizio accaduto sulla Linea 1. Di seguito il testo.
“Gentilissimo Direttore,
La prego di voler pubblicare questa mia rivolta a protestare contro la cattiva educazione e la pericolosità di guida di alcuni autisti dell’AMTS di Benevento.
Questi i fatti: Linea 1 delle ore 11:30, partenza stazione centrale; l’autista di turno attaccato al cellulare, cosa assolutamente vietata, gesto consueto però dell’autista in questione; posso affermarlo con cognizione di causa essendo io un abbonato annuale ed un quotidiano viaggiatore.
Alla fermata in via Fratelli Rosselli, subito dopo l’incrocio di via E. De Filippo, il nostro bravo autista non si ferma. E’ da rilevare che la prenotazione dii fermata era stata effettuata 200 metri prima.
Ma il nostro non se ne era accorto e ad una mia richiesta rispondeva con tono alterato: “Sei cieco, non vedi che non potevo fermarmi perchè ci sono lavori in corso?”.
Io, però, che non sono del tutto cieco, scendo alla fermata successiva. La mia impressione è che se non avessi gridato sarbbe proseguito oltre, e ritornando indietro, ho visto – come altri passeggeri che dovevano scendere – che quella fermata era libera e c’era lo spazio sufficiente per sostare e far scendere i passeggeri.
L’autista era troppo impegnato al cellulare per poter vedere. Voglio anche precisare che sono invalido civile con accompagnamento e ho difficoltà nel camminare per un lungo tratto essendo stato colpito agli arti superiori ed inferiori da una rara malattia.
Ho telefonato, infine, agli uffici dell’AMTS e dopo circa 5 minuti di attesa ho scoperto che nessun impiegato poteva rispondermi.
Non aggiungo altro, ma credo che sia necessario un controllo anche per chi guida i mezzi pubblici e, forse, per alcuni una scuola di buona educazione”.